Confimprese, oltre 100 aperture nel 2014 in Lombardia

Anche in Lombardia,  da sempre locomotore dell'economia italiana, si avvertono segnali tutt'altro che incipienti di rallentamento economico e soprattutto occupazionale. Oltre a questo fiato corto, l'Osservatorio semestrale Confimprese sui piani di sviluppo degli associati in Lombardia registra anche una situazione preoccupante di stallo nei consumi. Preoccupante perché la Lombardia rappresenta il 22% del Pil nazionale e concentra il maggior numero di punti di vendita in franchising (oltre 8.000, il 16% del totale nazionale), ed è fra le poche che ancora salvano il mercato in termini di aperture e occupazione.

Nuove aperture 2014
Per il 2° semestre 2014 l'Osservatorio Confimprese Lombardia prevede 100 nuove aperture programmate. La maggior parte delle aziende ha preferito non aprire nuovi negozi, pur di mantenere i volumi di vendita anche grazie alle promozioni quasi continue tutto l'anno e a costo di perdere marginalità.

Location: chi va su, chi va giù
“I nostri associati - precisa Mario Resca (nella foto), presidente Confimprese -
tendono ad aprire meno negozi, dal punto di vista numerico, ma sempre più in top location per consolidare il marchio".
Le posizioni variano secondo i prodotti: le insegne che operano nell'abbigliamento e nell'alimentare/bevande si stanno spostando in zona Duomo, a Milano, dove via Dante e l'inizio di via Torino sono aree di forte interesse commerciale e ad alto flusso turistico anche in vista di Expo. Corso Vittorio Emanuele è tenuto in massima considerazione, ma per molti retailer è ancora proibitivo per affitti e key money. Buona anche la zona di Porta Ludovica.

Nel canale travel, le stazioni Mi-Garibaldi e Mi-Centrale sono molto ambite perché luoghi di transito di migliaia di passeggeri così come l'aeroporto di Linate.
In calo sia la zona Navigli, in particolare corso San Gottardo, sia corso Buenos Aires.

Nelle città di provincia lombarde l'attenzione si sposta, invece, sui centri commerciali con l'obiettivo di intercettare l'attenzione dei consumatori a seconda della loro minore capacità di spesa e delle loro mutate abitudini d'acquisto.

Aperture per categoria
Nei settori monitorati, ristorazione (22% della base associativa), abbigliamento (18%), alimentare/bevande (10%), tempo libero (6%), gli operatori contemplano un centinaio di aperture tra giugno e dicembre con una ricaduta occupazionale di circa 345 nuove figure, in prevalenza giovani.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome