Coop: la mdd reale supporto ai consumatori contro il caro vita

Coop Bolzano, Coop Sait
Il retailer torna a Marca, evidenziando il ruolo del prodotto a marchio quale sostegno per i clienti, a fronte dell'avanzare dell'inflazione

“In tutti i momenti di difficoltà economica i consumatori hanno utilizzato il prodotto a marchio come uno strumento per affrontare il loro ridotto potere di acquisto. Sia in pandemia, sia in questa fase il prodotto a marchio sta incrementando la propria quota di vendita proponendo prodotti sempre più evoluti, articolati, buoni e a prezzi vantaggiosi”. È con queste parole che Marco Pedroni, presidente Coop Italia e Ancc-Coop, commenta il ritorno di Coop a Marca by BolognaFiere.

Il prodotto a marchio Coop, nato più di 70 anni fa, anche nel 2021 ha proseguito il suo percorso di ridefinizione, portando sugli scaffali tutta la nuova offerta dei 'rossi' (la linea di pomodori e derivati) mantenendo intatta la propria adesione ai valori fondanti la cooperazione di consumo: il miglior prodotto possibile, ma al giusto prezzo. E la crescita dei volumi nei primi due mesi, per la nuova linea, segna un +35% di vendite.

Complessivamente la quota del prodotto Coop si aggira intorno al 30%, con un fatturato di circa 3 miliardi di euro, di cui circa il 40% proviene da filiere a completa tracciabilità, un unicum in Italia.
Continuano a dare ottimi risultati le linee storiche Viviverde (il bio e l’ecologico), Fiorfiore (l’eccellenza gastronomica) e BeneSì (i prodotti salutistici) che crescono a due cifre; come buoni risultati sta dando la linea Origine (tracciabilità totale della filiera).

Coop ricorda come l’inflazione, partita a metà del 2021, abbia subìto una grande accelerazione dovuta alla guerra, ragione per la quale è verosimile aspettarsi una crescita dei prezzi anche nei prossimi mesi: "Al momento - continua Pedroni - abbiamo trasferito sui consumatori non più di 2 punti e mezzo degli aumenti che in realtà nei listini hanno raggiunto anche i 10-12 punti di crescita".
Secondo il retailer, dopo che il Governo è intervenuto per supportare le famiglie sui beni energetici, è giunto il momento che cominci a prendere in considerazione anchei altri beni di prima necessità, a partire da quelli alimentari, magari attraverso una mirata e temporanea sterilizzazione dell’Iva: "Sappiamo - chiusa Pedroni - che in questa fase non si può solo chiedere al Governo, ma noi ci stiamo già mettendo la nostra parte e siamo coscienti che da soli non riusciremo a preservare il potere di acquisto delle famiglie, soprattutto di quelle più povere e quindi più esposte a questi rincari”.

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