Deco Industrie, un copacker di razza

L'amministratore delegato dell'azienda romagnola, specializzata in forno e ricorrenza, detergenza, fotografa il mercato della marca del distributore in Italia e illustra le proprie strategie (da Gdoweek n. 1/2017)

Saper cambiare pelle in corsa per cogliere tutte le opportunità offerte dal mercato Mdd attraverso innovazione e integrazione di filiera e proponendosi come azienda reattiva e attenta ai trend emergenti: Deco Industrie, 150 milioni di euro di fatturato ottenuto per il 60% con la marca privata nelle due macro aree prodotti da forno/ricorrenza e detergenza casa/persona, illustra la sua interpretazione del ruolo di copacker e come l’andamento delle vendite di questi prodotti in Italia e le politiche dei vari retailer sulla propria marca privata impattino sull’attività dell’azienda romagnola.

Trading up in atto nel mercato
“Guardando alla segmentazione delle vendite della marca del distributore in Italia -dichiara Giorgio Dal Prato, Ad di Deco Industrie- emerge lo spostamento delle vendite di prodotti a marchio nella fascia premium, forse uno dei trend più evidenti di questo frangente. Questo ci ha costretto a un potenziamento delle attività di marketing e R&S per individuare meglio i trend emergenti in crescita nelle diverse categorie e su come trasformarli in offerta a maggior valore aggiunto per il trade e consumatori più attenti, informati ed esigenti. Inoltre, dobbiamo investire in tecnologie per dare maggior flessibilità alla struttura produttiva industriale, per gestire un numero maggiore di referenze, senza perdere efficienza nella produzione di lotti di dimensioni ridotte e con caratteristiche qualitative, di formato e packaging tra loro diversificate”.

L’acquisizione di un’azienda come Packaging Imolese può essere letta in questo senso?
Nel settore cura casa e persona l’acquisizione di Packaging imolese ci consente di proporre il più ampio e profondo assortimento di formule e packaging innovativi, anche di nicchia e personalizzati ad alto valore aggiunto. La società, presente sul mercato dal 1992, realizza prodotti per conto dell’Idm internazionale nei settori dei deodoranti ambiente, toiletries, ecodosi e lavastoviglie anche in piccoli lotti. La presenza di sinergie industriali, tecniche, commerciali, logistiche e di servizio, con il nostro stabilimento industriale detergenza di Ravenna ci consente di coprire quasi tutti i  bisogni del portafoglio prodotti dei distributori nel settore cura casa e persona in modo competitivo.

L’ascesa della Mdd ruba spazio di mercato alle aziende di marca di medie dimensioni: quali sono le sue considerazioni su questo aspetto?
Il rapido successo della Mdd nel segmento premium è avvenuto grazie a prodotti tipici o innovativi resi tempestivamente disponibili dalla media industria italiana anche di marca: prodotti che contengono un know-how tipico, creativo, tecnologico e commerciale distintivo frutto di significativi sforzi e investimenti effettuati dalle imprese nel tempo. La forza della marca commerciale e il suo maggior potenziale distributivo ne hanno determinato il successo. La media azienda con marchi “follower”, attaccata dalla Mdd, può scegliere tra due strategie alternative: o farsi cannibalizzare i propri prootti premium, realizzandoli come copacker a Mdd, nella speranza di ottenere maggiori volumi e margini redditizi sostenibili nel tempo per continuare a sostenere i necessari investimenti in R&S e marketing per alimentare lo sviluppo e il lancio di nuovi prodotti premium di successo o, in alternativa, concedere alla Mdd solo le “penultime innovazioni” e spostandosi continuamente su nuove nicchie di domanda.

Le Mdd premium giocano a fare le marche, addirittura si lanciano format monomarca a loro dedicate: fin dove ci porterà questo fenomeno?
Alcune Mdd hanno già una storia e dei valori di marca da raccontare, che potrebbero consentirgli di tentare d’affermarsi anche autonomamente, “recidere il cordone ombelicale” con l’insegna che l’ha generata per competere nel libero mercato, non solo in negozi monomarca, ma anche in diversi canali di vendita, complementari, concorrenti, anche esteri.

Che ruolo possono avere le Mdd made in Italy per il retail internazionale? ... e per voi? Che ruolo gioca il discount?
I prodotti a Mdd made in Italy caratterizzati da autenticità e tipicità, come nel settore alimentare, possono avere un ruolo unico nella distribuzione internazionale, anche per l’assenza di grandi distributori italiani all’estero. Per quanto ci riguarda realizziamo prodotti da ricorrenza con i marchi di distributori internazionali, anche in mercati oltreoceano. Infine, guardiamo con maggior attenzione e aggressività verso il canale discount, vista anche  la disincentivazione nei primi prezzi da parte della Gdo. Lo sviluppo nel canale discount ci consente di continuare a sfruttare la capacità produttiva disponibile nelle grandi linee automatizzate dei nostri cinque stabilimenti industriali.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome