Drogerie markt: qui c’è spazio e bisogno di noi

Da fine 2016 l'Italia è entrata nel mirino del gruppo tedesco di drugstore, che prevede di aprire i primi punti di vendita nel 2017 in Veneto per ampliarsi nel nord e arrivare fino in Toscana (da Gdoweek n. 18)

Negli ultimi dieci la situazione in Italia è cambiata. Per questo, dopo la breve esperienza del 2005, chiusa a causa sia di ostacoli burocratici sia della scelta di investire su altri Paesi emergenti dell’Europa orientale, ora l’insegna tedesca dm Drogerie markt ha deciso di ritornare a investire nel nostro mercato. Il primo punto di vendita aprirà nel 2017 in Veneto, ma “L’obiettivo è quello di radicarsi in tutto il nord e in parte del centro, fino alla Toscana” come spiega a Gdoweek Hubert Krabichler, ceo della catena nata nel 1973, che oggi conta 3.300 store in 12 Paesi, 55mila dipendenti e 9 miliardi di euro di fatturato.

Cosa vi ha spinto a ritentare l’avventura sul mercato italiano?
Il fatto che i consumatori italiani sono molto attenti al benessere, alla cura del proprio corpo e della casa; inoltre amano frequentare negozi dove trovano un’atmosfera piacevole e personale cordiale e competente. In Italia un’offerta come la nostra manca: noi la soddisferemo con un mix di prodotti tra quelli italiani e i top della nostra gamma dm.

Perchè pensate che questa volta andrà meglio rispetto a quindici anni fa? Quali sono le differenze?
Innanzitutto perché, negli ultimi anni, il Governo italiano ha approvato molte leggi che rendono più facile investire e fare commercio. Inoltre, abbiamo maturato esperienza e competenze per soddisfare le esigenze di clienti anche molto diversitra loro e da quelli che conosciamo meglio. Certo manteniamo la nostra identità e il concetto di branding, ma ci adattiamo alle esigenze culturali e alle abitudini dei vari territori. Per questo siamo alla ricerca di personale qualificato, per costruire una squadra che faccia crescere dm in Italia.

Quali sono i vostri obiettivi in Italia?
Innanzitutto far comprendere la nostra filosofia: per questo stiamo costruendo un team gestionale tutto italiano. In seconda battuta, raggiungere lo stesso successo economico già ottenuto negli altri 12 Paesi europei in cui operiamo. A livello di sviluppo, inizieremo dal Nord-est con store di proprietà, con una dimensione massima di 700 mq e localizzati nei centri storici come negli shopping center.

Secondo voi, quali sono le principali peculiarità del mercato italiano e dei suoi consumatori?
La prima è la struttura regionalizzata dei produttori e, quindi, la maggiore importanza che i consumatori danno ai marchi italiani, ma crediamo che i clienti italiani avranno una forte affinità con la gamma di prodotti offerti da dm, soprattutto per le referenze di alta qualità. Un’altra peculiarità riguarda la sensibilità dei clienti per un’esperienza d’acquisto confortevole, che dm favorirà.

Come pensate di affermarvi e di differenziarvi in Italia in un comparto come quello dei drugstore ad elevata competitività e affollamento?
Siamo consapevoli della concorrenza presente, ma ci sentiamo anche forti grazie all’esperienza acquisita altrove. Puntiamo a differenziarci e a riuscire a soddisfare meglio di altri retailer le vere esigenze degli shopper. Inoltre, puntiamo a sorprendere i consumatori con la nostra offerta.

Parliamo di assortimento: come si compone l’offerta firmata dm?
Nei mercati consolidati abbiamo circa 14.000 referenze, obiettivo a medio termine valido anche per l’Italia. A scaffale ci saranno i migliori marchi internazionali, le nostre firme e alcuni top brand italiani.

Che ruolo sono destinati a svolgere i diversi marchi?
Definiremo meglio la nostra strategia nei prossimi mesi. Posso però dire che i nostri brand avranno un prezzo inferiore ai competitor, pur essendo di qualità superiore, anche in termini di innovazione e appeal.

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