Elettrodomestici, la crisi è stata meno grave del previsto

Un grande sospiro di sollievo per una crisi che poteva avere effetti ben più gravi: è probabilmente stata questa la reazione degli addetti ai lavori del mercato globale degli elettrodomestici alla fine del 2009, come evidenziato dai dati emersi dalla conferenza “A Climate for Change! Trends in Domestic Appliances - Efficiency, Lifestyle, Convenience”, organizzata da Gfk.

I primi segnali di ripresa del 2009
Dopo anni di crescita continua il mercato mondiale dei grandi elettrodomestici ha subito un duro colpo nell'autunno del 2008, a causa della nota crisi scaturita dal fallimento delle grandi banche d'affari americane. All'inizio del 2009 le prospettive per il resto dell'anno sembravano piuttosto cupe; tuttavia, a partire dalla seconda metà dell'anno, il mercato ha cominciato a mostrare i primi segnali di ripresa, raggiungendo risultati positivi soprattutto nell'ultimo trimestre, seppur con notevoli differenze tra i diversi paesi. L'intero 2009 dei grandi elettrodomestici si è chiuso con un meno 6% a valore, con le vendite globali che hanno toccato quota 147 miliardi di dollari, un dato comunque decisamente superiore rispetto ai 125 miliardi che si registravano nel 2005.

La crisi di Russia e Usa
I paesi che hanno risentito maggiormente della crisi sono stati quelli dell'Europa Orientale; in particolare la Russia ha accusato una flessione del 15,9%, determinata soprattutto da un cambio sfavorevole del rublo che ha fortemente penalizzato l'acquisto di grandi elettrodomestici. La crisi ha ovviamente impattato anche sui consumi delle famiglie statunitensi, ma probabilmente in misura inferiore rispetto a quello che si sarebbe potuto ipotizzare dodici mesi fa (-5,3% le vendite nel 2009). In molte categorie merceologiche gli acquirenti americani hanno addirittura premiato maggiormente i prodotti di alta gamma.

Tiene l'Europa occidentale
Difficoltà tutto sommato contenute nei Paesi dell'Europa Occidentale, dove il mercato del bianco (grandi elettrodomestici) ha registrato nell'anno una performance complessivamente negativa (-3,4% a valore), ma è cresciuto del 2,2% a valore nel quarto trimestre 2009, raggiungendo gli 8,4 miliardi di euro. Negli ultimi tre mesi dell'anno la maggior parte dei paesi dell'Europa Occidentale ha mostrato tendenze positive: le performance migliori si sono registrate in Austria, dove un'efficace politica di incentivazione ha sostenuto i consumi, ma anche in Germania e Francia, grazie soprattutto a investimenti in innovazione e tecnologia. La Germania, in particolare, è riuscita a chiudere il 2009 con un + 2,7% in termini di unità vendute e addirittura un + 4,5% a valore, nonostante la crisi economica e occupazionale che ha colpito il paese.

Italia in negativo
Decisamente più negativi i numeri dell'Italia, dove il mercato del bianco ha chiuso l'anno con un -5% rispetto al 2008 e ha registrato un calo a valore del -1% nel quarto trimestre. Un segno di ottimismo arriva dall'andamento del lavaggio: in un contesto in cui quasi tutti i prodotti più importanti del bianco hanno segnato un trend negativo, è stato questo l'unico settore che ha retto alla sfavorevole situazione congiunturale. In particolare, le lavatrici hanno mostrato un lieve tasso di crescita nell'ultimo trimestre del 2009, grazie all'aumento di prodotti di alta gamma con elevata capacità di carico e classe di efficienza energetica superiore.

Bene i paesi emergenti
Le notizie migliori per i produttori di grandi elettrodomestici arrivano però dai paesi emergenti, che anche nel 2009 hanno messo in mostra tassi di sviluppo di tutto rispetto: in Brasile, l'ultimo trimestre del 2009 è stato il migliore di tutto l'anno (+35,5%) per il mercato dei grandi elettrodomestici, con una crescita del 33% rispetto al trimestre precedente e addirittura del 62% se confrontato con lo stesso trimestre del 2008. La Cina ha registrato, sempre negli ultimi tre mesi dell'anno, un +35,5% a valore raggiungendo i 24,6 miliardi di Yuan. Anche i mercati emergenti come Malesia e Vietnam hanno mostrato crescite positive contribuendo così a un aumento complessivo del 2,2% a volume delle vendite di elettrodomestici in Asia.

I piccoli elettrodomestici
Gfk rileva una performance di tutto rispetto per i piccoli elettrodomestici, che anche nell'anno più nero degli ultimi decenni hanno osservato una crescita del 2% a valore a livello globale. In Europa Occidentale la performance negativa del settore, che ha chiuso il 2009 con uno - 0,3% a valore. Per i piccoli elettrodomestici sono stati spesi 4.2 miliardi di euro nell'ultimo trimestre del 2009, il che ha permesso di registrare una crescita del + 1,8% a valore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La crescita nelle vendite negli ultimi mesi del 2009 si è verificata soprattutto in Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Ancora una volta in ritardo l'Italia, dove il settore dei Piccoli elettrodomestici ha dovuto fare i conti un -4-1% rispetto al 2008 e una variazione del -3.4% negli ultimi tre mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2008.

L'innovazione di prodotto
Per il futuro, consiglia Gfk, ci sarà una forte richiesta da parte di piccoli apparecchi in grado di rendere la vita più semplice. Per acquistare questi prodotti “salva tempo” i consumatori saranno disponibili anche a spendere cifre importanti. In realtà le imprese hanno già giocato la carta dell'innovazione di prodotto: dalle rilevazioni di Gfk emerge infatti che i nuovi articoli lanciati nel 2009 in Italia sono decisamente superiori in termini numerici rispetto a quelli presentati negli anni precedenti. In particolare nel 2009 si è registrato un numero di nuovi modelli superiore del 36% rispetto all'anno precedente nel lavaggio e del 7% nel freddo.

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