Esselunga aprirà al posto dell’acciaieria di Ospitaletto

Dall'acciaio all'Esselunga. Sembra certa (siamo in attesa di parlare con lo studio Aiardi, che segue la liquidazione del gruppo Stefana) la riconversione dello stabilimento produttivo (acciaieria) di Stefana ad Ospitaletto (Bs) in nuovo centro distributivo Esselunga. Il sito della Cisl Brescia informa che Esselunga, aggiudicatasi all’asta (per oltre 50 milioni di euro, secondo BresciaOggi), il sito produttivo della Stefana di Ospitaletto (Bs), al posto del quale ha in progetto di realizzare un centro distributivo, ha incontrato le organizzazioni sindacali ribadendo -fa sapere FimCisl – l’impegno al riassorbimento di tutti i 196 lavoratori dello stabilimento, ai quali verrà applicato il Contratto nazionale di lavoro del commercio e il contratto integrativo aziendale Esselunga. La necessità di un integrativo deriverebbe dalle differenze retributive tra il precedente contratto e il nuovo (quello del commercio), che comporterebbe un taglio (secondo BresciaOggi) di almeno 10.000 euro in base ai calcoli di Fiom-Cgil.
Non sarebbe, però, chiara la tempistica della riconversione: secondo l’azienda non basteranno i 24 mesi di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione che verrà chiesto di attivare. Per riconvertire lo stabilimento della Stefana in un nuovo polo distributivo Esselunga avrebbe bisogno di almeno 24 mesi, periodo durante il quale si renderebbe necessaria la cassa integrazione.
Non è il primo caso di riconversione distributiva di uno stabilimento dismesso o in via di liquidazione. Gli esempi più recenti, ma non unici, sono Livorno e Fino Mornasco. Ancora più recente lo sblocco dei lavori per Verona. È il cosiddetto orientamento "brown-field" nella strategia di sviluppo della rete retail e logistica della grande distribuzione, una scelta più costosa rispetto al "green-field", ma certamente più intelligente sul piano politico-culturale e soprattutto più ecorispettosa. Decisamente "green-field" è l'operazione Esselunga all'Infernetto, un quartiere romano in direzione Ostia, tranquillo e residenziale, a dispetto del nome quasi dantesco. Su questa iniziativa, che dovrebbe segnare il debutto di Esselunga nella Capitale, si sono sollevati i comitati dei residenti, contrari allo sviluppo del nuovo superstore, per i problemi che può creare alla viabilità e al traffico.

La crisi della Stefana, che già dal 2009 ha in cassa integrazione 500 dei suoi 740 dipendenti, è la punta dell'iceberg di una profonda crisi abbattutasi sulla produzione di acciaio nel Bresciano che, con 300 siti, concentra il più alto numero di fonderie e pressofonderie a livello nazionale.

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