EuroShop 2017, seconda giornata

EuroShop 2017, seconda giornata. Ecco le osservazioni e le tendenze colte per voi direttamente all'evento di Dusseldorf

 

Dal nostro inviato Patrick Fontana

EuroShop 2017, seconda giornata. Ecco le osservazioni e le tendenze colte per voi direttamente all'evento di Dusseldorf.

Ottimizzazione. Tendenze e controtendenze a Euroshop si sono sempre incrociate. Così se da un lato gli industriali investono molto per posizionarsi come shopfitter il più completi possibili, dall'altro lato le logiche del l'ottimizzazione industriale non possono essere perse di vista. E si fanno sentire.  Ecco allora che mantengono una forte valenza di mercato specialisti puri, in primis in funzione di fornitori B2b. Un esempio? Cisaplast produce porte per la refrigerazione,  di qualsiasi tipo. Oltre l'80% del business è gcisaplastenerato dai produttori di mobili frigo, di tutto il mondo,  che esternalizzano questa parte (altamente strategica) della lavorazione. Questioni di tempistiche e di lavorazione dei dettagli. Il risparmio energetico riguarda anche le porte o, meglio, i telai. Per i surgelati i telai devono essere riscaldati -a salvaguardia delle guarnizioni di gomma che altrimenti si romperebbero-, ma l'energia richiesta è sempre meno: tutto è legato all'isolamento dei telai verso l'interno.  Restano gelati da un lato e tiepidi dall'altro.  Dettagli, di valore. A proposito: il restante 20% del giro d'affari è dato dal rifitting. Aggiungere le porte a vecchi banchi frigo dei retailer.

Metamorfosi. Cosa potrebbe unire altrimenti un produttore di mobili refrigerati e una scuderia di Formula uno se non l'esigenza di rendere lo shopfitting estremamente performante. Ecco allora che davvero Epta si è rivolta a designer e ingegneri del team Williams per trovare una soluzione richiesta da uno dei top retailer britannepta1ici. Avete presente gli alettoni che guarniscono il musetto della vettura di Massa? Gli stessi designer hanno disegnato il terminale dei ripiani dei mobili di Epta, trasformandoli in mini-alettoni (si guardano dell'alto verso il basso), in grado di deviare perfettamente i flussi di aria soffiati dall'alto verso il basso. Risultato: l'aria fredda resta all'interno e quella ambiente all'esterno. Il retailer guadagna 30 punti percentuali di saving energetico (invece del 40-45%) con l'utilizzo delle porte, ma mantiene inalterato l'acquisto d'impulso che pur con le loro trasparenze le porte in qualche misura inibiscono. Da toccare con mano: funziona.

Partnership. Electrolux realizza con Epta questa cucina ristorativa per la gdo con l'obiettivo di replicare le isole sushi che tanto successo hanno riscosso nell'ultimo triennio. L'idea è quella di proporla in aggiunta. Peculiarità di questa soluzione?  La struttura completa sta in un cubo che si può aprire e chiudere a piacere sfruttando in maniera ottimale spazi e momenti di chiusura. Zero waste-all taste è il programma impostato e gestito anche a livelectrolux2ello formativo da Electrolux che permette la creazione del menu one-ingredient, possibile con i macchinari dei due partner. Si parte con le carote declinate in molteplici proposte in almeno 7 tipologie di cibo (yogurt, frittes, chips, soup, halwa, burger, flan), per una ristorazione total healthy, vegana, circolare, bio, esperienziale. La cosa interessante è che gli one ingredient menu possono variare di continuo (supporto di gestione Electrolux) e consentire al retailer il perfetto e ottimale smaltimento del reparto ortofrutticolo. Personale addetto: 3 persone.

fortezza2Evergreen. Euroshop 2017 festeggia un anniversario importante? Non stupisce allora di trovare negli stand dei vecchi compagni di viaggio. Ritornano sulla scena più giovani di prima: all'interno del percorso espositivo di La Fortezza si incontrano alcune soluzioni espositive che Carrefour ha adottato per il reparto fashion. La sensazione di averle già viste non è del tutto errata: gli stessi materiali sono stati per tanti anni un evergreen della pubblica amministrazione, per sostenere gran parte dei documenti burocratici d'ufficio. Metamorfosi e nuova vita, e l'insegna è contenta per il contenimento dei costi (e la solidità della struttura).

Squadrature. Tornare indietro non è peccato, soprattutto se si cambia idea. Lo spiegano allo stand Arneg, con una serie di proposte all'apparenza old style: i banchi tornano a vetri con una squadratura antica, alla clientela retail le curvature non piacciono più.  Questione di riflessi della luce che inficiavano la ottimale presentazione della merce. La trasparenza è comunque maggiore rispetto  prima (assenza di giunture, incastri invisibili e colle più efficaci). Sempre in casa Arneg ecarneg1co il nuovo mobile refrigerato con areazione integrata che annulla completamente i momenti di sbrinamento (normalmente 3 per i surgelati e 1 per i freschissimi, di 20 minuti l'uno ogni giorno). Senza sbrinamento la merce resta a temperatura costante 24/24. La soluzione sta per essere adottata anche da Intrac per quanto riguarda gli allestimenti di farmacie e parafarmacie, dove il farmaco deve essere esposto in un range di temperatura controllata da 2 a 8 °C.

Flessibilità. Il mondo dei carrelli in metallo ha due versanti di sviluppo: quello delle ruote (maggiore durabilità e silenziosità) e una new entry per quanto riguardaplastimark2 la dinamicità della ricerca e sviluppo legata ai manubri di spinta. Ma questi fronti di innovazione trovano la massima espressione nei carrelli in plastica, che essendo più leggeri conse
ntono soluzioni e implementazioni più spinte. In realtà poi è nella ricerca dei materiali plastici che si registrano i risultati più interessanti, consentendo flessibilità d'implementazione prima sconosciute. Plastimark propone la wooden line: plastica e legno vi sono presenti in misura grossomodo paritetica, per prestazioni uguali alla generazione precedente, stabilità a umidità, agenti patogeni, temperature e meteo, e durabilità. A fine vita i due componenti sono separabili e possono essere riutilizzati per finalità strutturali similari. Proposto inizialmente per soluzioni di tipologia cestello, il neo-materiale potrebbe essere a breve adottato anche per i carrelli (attualmente ancora in fase di studio).

Commodity. Vi proponiamo in questa carellata di trasformazioni in corso a EuroShop un'unica immagine di cassa. Quella che abbiamo scelto l'abbiamo scovata nello stand di Wanzl. Una testimonianza di come i global player che si propongono in qualità di general contractor debbano avere ormai un portfolio completo. Molta parte dello stand Wanzl ruota nel sistema planetario che si è generato attorno al core business dei carrelli in filo. Si parte delle proposte ibride (plastica e metallo) con la constatazione del cambio di ballo: Tango c'è ancora, ma la correzione dei suoi punti deboli prende il nome di Salsa, che si propone al mercato con maggiore competitività: swanzl4truttura ristudiata, meno materiale, più leggero, più pulito, più economico. La panetteria abbina un cross-merchandising riscaldato e refrigerato (nella parte superiore, uno accanto all'altro); le isole convenience sono improntate a massima estetica, facilità di gestione, merceologie incrociate: fino a ospitare anche l'elemento refrigera ore che serve entrambi i lati espositivi. Un terzo dello spazio espositivo è dedicato alle tecnologie, su temi di sicurezza, micromarketing, monitoraggio, payment facilities, gestione, back office, supporti al click and collect. Ultima considerazione generale sulla casse. Per quanto ormai commodity nello shopfitting, l'evoluzione è indirizzata a separare l'addetto dal momento di pagamento, sia esso card o cash. Più che le differenze inventariali ormai pesano gli ammanchi di cassa. Resta da capire quanto possa essere gradito al consumatore (senior o junior che sia) infilare banconote in uno sportello, avendo davanti al naso un commesso che non può più toccare il contante.

014_bizzarri02Movimento. Nelle intenzioni un gioco di animazione per attrarre il visitatore allo stand. Nei fatti si sta rivelando una proposta di dinamico interesse da sfruttare al meglio nei prossimi mesi. La soluzione espositiva di Bizzarri è in costante movimento: si ispira alle ruote panoramiche del lunapark e abbassa per poi rialzare dalla parte opposta il cesto espositore in un movimento circolare. Quello che è piaciuto ai retailer è la mobilità dell'esposizione in ambito ortofrutticolo, che può essere improntata a colori e profumi differenti, e soprattutto la sua forte capacità di attrazione: difficilmente qualcuno non si ferma ad aspettare di vedere cosa è contenuto nei cesti in quel momento invisibili. Infine vi è un ultimo vantaggio tecnico: la nebulazione può essere integrata in un punto di passaggio e servire contemporaneamente più ceste espositive. La merce, avendo momenti asciutti nel percorso, evita di prendere un aspetto troppo bagnato nel corso della giornata.

 

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