Experian: dietro i fallimenti c’è la lentezza delle risposte alla crisi

La difficoltà di accedere al credito preoccupa le imprese italiane, ma il vero problema che sta portando all’aumento dei fallimenti sono le rigidità aziendali che impediscono di adeguare prontamente la struttura dei costi a una domanda fiacca. Lo afferma Experian, gruppo leader mondiale dell’informazione creditizia, che ha condotto in Italia un’analisi sui bilanci di oltre 8.000 aziende fallite nel 2010 e oltre 9.000 fallite nel 2011 (l’ultimo anno per il quale sono disponibili bilanci completi). Un’analisi estesa a circa l’80% delle aziende fallite negli ultimi due anni e dalla quale emerge che in esse l’elevata incidenza dei costi fissi e la capitalizzazione limitata hanno accentuato gli effetti della crisi; e che il tentativo di ridurre i tempi di incasso dalla clientela non è servito a migliorare le disponibilità correnti (cash flow.)

La questione del credito
L’analisi Experian evidenzia come con l’avvento della crisi gli effetti della gestione finanziaria siano diventati marginali rispetto a quelli delle variabili reali. Tra l'altro sostiene experiane le aziende poi fallite hanno continuato nei limiti del possibile a far ricorso al credito bancario, senza però trarne beneficio. Certo l'andamento dei prestiti alle imprese, caduti del 4,1% nell'ultimo anno, mostrano che i rubinetti del credito bancario non si possono definire aperti.

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