Fatturazione Elettronica: risparmi potenziali fino a 60 mld l’anno

Un'adozione diffusa della Fatturazione Elettronica (FE) porterebbe benefici potenziali tra i 10 e i 60 miliardi di euro l'anno, nel caso in cui l'adozione fosse estesa all'intero ciclo ordine-pagamento; si tratta di valori compresi tra l'1% e il 4% del Pil annuo. Questo uno dei dati di sintesi emersi dall'edizione 2009 dell'Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano.

1,3 miliardi le fatture B2b
In Italia sono circa 1,3 miliardi le fatture B2b scambiate ogni anno in tutti i settori e l'adozione di soluzioni riconducibili alla FE è un fenomeno limitato ma in espanzione. “Stiamo osservando due tipologie di imprese che si stanno accostando alla FE -spiega Alessandro Perego, responsabile scientifico dell'Osservatorio-. Sono circa 7mila le imprese inserite in 'filiere' che hanno sviluppato e utilizzano formati elettronici strutturati standard (Edi) e quasi 35mila le imprese che, invece, utilizzano formati proprietari (non Edi in senso stretto). A queste si aggiungono quegli ecosistemi che si creano attorno ai portali web di alcuni leader di filiera, una cinquantina secondo le nostre stime, per altre 15mila imprese complessivamente coinvolte”. Circa un terzo di queste 57.000 imprese scambia con i partner commerciali il documento fattura in formato elettronico strutturato, risultando quindi già molto “vicina” alla realizzazione del paradigma della FE a norma di legge.
“Dall'altro lato -continua Perego- si hanno le circa 2.000 aziende che hanno iniziato ad affrontare il tema della FE a partire dai modelli di conservazione sostitutiva delle fatture (attive, passive o entrambe). La semplificazione della normativa e l'obbligo della FE nei confronti della Pubblica Amministrazione potranno dare grande impulso alla diffusione dei modelli di conservazione sostitutiva, il salto verso modelli più evoluti -e 20 volte più remunerativi- dipenderà, però, dalla capacità di assumere la prospettiva dell'integrazione di processo”.

Le quattro regole d'oro
L'Osservatorio detta quattro “regole d'oro” nell'impostazione dei progetti di FE per cogliere il massimo dei benefici.

1. Puntare all'integrazione di processo: i benefici che si ottengono dall'allargamento dell'ambito di progetto -dalla sola conservazione all'invio elettronico delle fatture in formato strutturato, fino all'integrazione con le fasi di gestione ordini, consegna e pagamento- sono estremamente più significativi dei soli benefici di ottimizzazione locale.

2. Prestare estrema attenzione ad accuratezza e qualità del processo: la maggior parte degli errori in fattura dipende da errori commessi nella fasi a monte del processo e, in particolare, dal disallineamento nei dati anagrafici e commerciali che regolano le transazioni, e questi errori non sono eliminabili se non si agisce sulla qualità dei dati, all'origine e lungo l'intero processo.

3. Progettare un percorso di adozione graduale: per implementare i modelli di FE più completi -quelli che promettono i benefici più consistenti- è possibile procedere per passi, attraverso i modelli più semplici, a patto di avere da subito una visione di insieme che punti al traguardo finale.

4. Un unico processo con diversi canali di interfaccia verso clienti e fornitori: la varietà dei canali di comunicazione con clienti e fornitori (Edi, portali, Pec, fax, ecc.) -inevitabile, date le differenze nel grado e nella maturità di adozione- non impedisce di progettare un unico processo interno ottimizzato che realizzi, ad esempio, una riconciliazione automatica fatture-ordini indipendentemente dal canale con cui pervengono le fatture.

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