Francia, il Governo impone accordo tra gdo e agricoltori

È stato lo stesso Nicolas Sarkozy a presenziare alla firma dell'accordo tra la Fnsa (la maggiore confederazione agricola francese) e la gdo, che impegna la grande distribuzione francese a moderare i propri margini su frutta e verdura, in caso di crisi. “Quello che abbiamo accettato -ha dichiarato, al quotidiano francese Les Echos, Jérôme Bédier presidente delle imprese del commercio e della distribuzione- è la formalizzazione della nostra politica, unitamente all'impegno che consentirà a tutti di verificare come in caso di crisi noi non aumentiamo, ma piuttosto abbassiamo i prezzi”.
“Ammetto che all'inizio ero alquanto perplesso -ha aggiunto Michel Edouard Leclerc, presidente del gruppo E.Leclerc- ma poi mi sono reso conto che potrebbe trattarsi di un buon dispositivo: la parte obbligatoria e collettiva aggiunge credibilità al nostro operato”.

Le richieste
del Governo

“I distributori dovranno sia abbassare i prezzi al consumo sia aumentare quelli dell'acquisto dai produttori: quando c'è stata la crisi del pomodoro i prezzi sono scesi di 32 centesimi rispetto alla media dei tre anni precedenti; questo significa che il margine dei distributori è cresciuto in media di 15 centesimi” ha commentato indignato Sarkozy.

Tra le decisioni, vi è il fatto che gli accordi tra le parti saranno rinnovati ogni anno agli inizi della campagna di commercializzazione dell'ortofrutta. “In caso di mancato accordo, gli operatori che hanno un giro d'affari superiore ai 100 milioni di euro, pagheranno un'addizionale d'imposta sulle superfici di vendita” ha anticipato Sarkozy.
Infatti, la sigla dell'accordo arriva proprio prima dell'inizio dell'esame, in Senato, della legge di modernizzazione dell'agricoltura che incentiva agricoltori i loro grandi clienti (vale a dire distributori e industriali) a formalizzare, nell'ambito dei contratti interprofessionali, i loro rapporti commerciali.

La contrattualizzazione obbligatoria si baserà appunto su accordi interprofessionali: lo Stato interverrà per decreto se entro fine anno in due comparti agricoli, lattiero caseario e ortofrutta, non saranno raggiunti accordi tra le parti.

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