Gli emolumenti del top di Carrefour: l’Italia sembra un altro pianeta

Molto meglio fare il banchiere o il top manager in Italia. Liquidazioni come quelle di Matteo Arpe (31 milioni), Alessandro Profumo (40 milioni), Cesare Romiti (101 milioni), Cesare Geronzi (16,6 milioni per un anno di lavoro alle Generali), i top manager della grande distribuzione francese se le sognano. Eppure stiamo parlando di un gruppo, il secondo al mondo del retail, che fattura quasi 100 miliardi di euro, una roba da leader assoluti nel mondo globalizzato.
In un report del magazine francese Lsa, apprendiamo che Lars Olofsson, il n°1 attuale di Carrefour, percepirà un bonus di "soli" 1,5 milioni di euro e non a titolo di buonuscita, ma come indennità per la stipula di una clausola di non concorrenza per la durata di un anno. Certo, non resterà sul lastrico, perché potrà anche esercitare il diritto di vendere le sue stock option che, detto per inciso, valgono molto meno di quando gliele anno assegnate.

Il bonus di Plassat
Sempre di 1,5 milioni di euro, ma per anno, sarà l'emolumento di George Plassat, che dal 18 giugno è destinato a succedere a Olofsson. Alla remunerazione base però va aggiunto un bonus di entità variabile (ma con un tetto di 2,25 milioni di euro) legato ai risultati di gestione conseguiti. Inoltre otterrà stock option per 400mila titoli. Bazzecole, visto che lo stipendio base è un terzo rispetto a quello di Sergio Marchionne, a capo di un gruppo che fattura il 40% meno di Carrefour.

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