I grandi numeri di Vinitaly

dal nostro inviato
La cinque giorni più etilica del panorama fieristico italiano ha preso avvio ieri a Verona con l’inaugurazione del Vinitaly da parte del Governatore del Veneto Luca Zaia. Stand già affollati nel giorno tradizionalmente di minor richiamo, ed è un buon segno della volontà che l’industria vitivinicola italiana ha di reagire a un 2010 che si è chiuso in affanno.
L’organizzazione è pressoché impeccabile, se si eccettua la modalità di segnalazione di padiglioni e stand, non sempre chiarissima, e inficia in parte la razionalità della disposizione per regioni.
Il grande numero di espositori -quest’anno sono 4.000 – è un punto di forza indubbio della Fiera ma è anche un segnale dei limiti del sistema vitivinicolo italiano, troppo parcellizzato per riuscire sempre a fare sistema. La domanda che viene spontanea vedendo decine e decine di stand uno sostanzialmente uguale all’altro è: come faranno questi produttori a farsi conoscere, soprattutto se si considera che i consumi interni sono in discesa, la gdo ha la necessità di razionalizzare (leggasi ridurre) gli assortimenti e nel fuori casa la concorrenza di altri alcolici e la patente a punti certo non agevolano le vendite. Lo sbocco rimane l’export, ma le strade per vendere all’estero non sono agevolmente praticabili per un piccolo produttore.

Il mercato

A non indurre all’ottimismo sono anche i dati di mercato presentati in occasione della rassegna: nel 2010 vini e spumanti hanno perso terreno rispetto ai 12 mesi precedenti in termini di volumi. Un calo della domanda domestica pari al 3,4% (con punte anche vicine all’8% nel mese di dicembre 2010), e un trend negativo anche in termini di valore: -1,4% sul 2009. In generale, le vendite di vino confezionato sono scese dello 0,9% a volume.
Sostanziale stabilità per i vini Doc e Docg (che perdono lo 0,2%) mentre i vini comuni e gli Igt hanno perso il 2,1%.
Un calo che segue quello del 2009, quando in Italia si registrò una diminuzione dell’1,3% a volume e del 9% a valore. Buone notizie infine dall’export, che nel 2010 ha fatto segnare +11,7% a valore (sfiorando i 3,9 miliardi di euro) e +10,7% sui volumi, per oltre 20 milioni di ettolitri.
Di alcune novità presentate a Vinitaly parleremo diffusamente nei prossimi numeri di Gdoweek.

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