I tanti frutti del piano ambientale di Unilever

Dal marzo di quest’anno Unilever ha smesso di inviare i propri rifiuti nelle discariche italiane. È questo uno dei risultati più interessanti del Sustainable Living Plan di Unilever. Ancora più significativo se si pensa che nel frattempo le loro fabbriche hanno ridotto del 20% l’emissione di Co2, mentre la logistica è arrivata al 30% in meno e il materiale utilizzato per il packaging è diminuito del 4%. I risultati del Piano sono stati illustrati a Roma nel corso di un incontro organizzato da Unilever Italia in collaborazione con Gruppo 24 ORE, chairman dell'evento Cristina Lazzati, vicedirettore area retail - Gdoweek, MarkUp, Business Media.
“È un piano ambizioso e sincero, che vuole, entro il 2020, dimezzare l’impatto ambientale dei nostri prodotti e aiutare un miliardo di persone a migliorare la propria salute o il benessere, raddoppiando nello stesso tempo il business”. Sono state queste le parole di James Hill, executive vice president di Unilever Italia, che per fare sempre meglio chiede la collaborazione di tutti gli stake holder, ma anche dei competitor e soprattutto della gdo.

Sostenibilità a 360 gradi

“Tutta l’energia utilizzata in Italia per la produzione proviene da fonte rinnovabile -ha spiegato Giuseppe Infantino, vice president supply chain- e sul fronte packaging stiamo sostituendo il polipropilene con il Pet e riducendo l’uso di materie prime, grazie anche ai prodotti concentrati”.
A livello degli ingredienti il risultato più significativo riguarda l’olio di palma: quello utilizzato in Italia proviene interamente da fonti certificate, salvaguardando le foreste dell’Indonesia. Ed entro il 2020 tutti gli ingredienti di origine agricola lo saranno. “Già oggi il 100% del tè Lipton Yellow Label venduto in Italia è certificato -ha rivelato Ugo de Giovanni, category and brand building director Home Care- così come l’85% del cacao dei gelati Magnum”.

Obiettivo salute

La salute degli italiani sarà invece aiutata da prodotti a minor contenuto di sale e grassi saturi. “Il 67% del nostro portfolio soddisfa già le indicazioni dell’Oms -continua Patrizia Silvi, quality assurance manager Unilever Italia- mentre abbiamo già eliminato tutti i grassi trans originati da grassi parzialmente idrogenati”.
Ma è nei paesi in via di sviluppo che si può davvero fare la differenza: come con il detersivo Comfort One Rinse, che riduce di due terzi l’acqua necessaria al bucato.

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