Il biologico rialza la testa e cresce del 9%

Pur mantenendo dimensioni limitate, il consumo di prodotti biologici mostra interessanti segnali di crescita, portando il comparto fuori da una dimensione di nicchia. Infatti, dopo una stasi registrata negli anni 2004-2005, nel 2006 gli acquisti in gdo hanno registrato una crescita del 9,2%, attestando il valore del mercato a 311,73 milioni di euro. In gdo, però, passa solo il 22% delle vendite, contro il 17% dei negozi specializzati e il 9% di quelli tradizionali. Il restante 52% delle vendite passa per i canali della ristorazione collettiva (in forte incremento la richiesta da parte di strutture pubbliche, quali mense scolastiche e ospedaliere) e della vendita diretta: si può quindi ipotizzare un valore totale delle vendite del biologico in Italia ben superiore al miliardo di euro.

Il positivo trend delle vendite è motivato, in particolare, dall'incremento dei segmenti di latte e derivati (primo mercato bio per valore), saliti del 9,9%, di quelle di ortofrutta fresca e trasformata (+11,4%), zucchero, caffé e tè (+27,5%), oli (+37,7%), pani e sostituti (+57%), ma anche di riso e pasta cresciuti di oltre il 14%.

Il ruolo del bio nella gdo
Secondo Ismea, che ha effettuato indagini specifiche anche presso le centrali d'acquisto, per il biologico la gdo ha una media di 10 fornitori. Rispetto l'entità degli acquisti, la maggior parte delle centrali dichiara di non aver incrementato le forniture nell'ultimo anno, ma circa il 50% è propenso a incrementare l'offerta.
Dall'indagine sulle centrali emerge anche che il biologico, pur essendo rappresentativo di prodotti di eccellenza qualitativa (peraltro proposte in Private Label per il 55,5% del valore del mercato) ha un ruolo marginale sul totale delle vendite,: il 79% degli intervistati infatti dichiara che il bio presenta un peso inferiore o al massimo uguale al 5% e soltanto un 17% rileva che il peso sia compreso in una fascia tra il 6 e il 20%, mentre appena il 4% dichiara un'incidenza superiore al 20%. Infatti, gli intervistati ammettono anche che il ruolo dei prodotti bio nella strategia della catena sia in prevalenza di completamento di gamma (34,3%), marginale o addirittura in declino (21,4%) o destinato a soddisfare una richiesta di nicchia (18,6%). Una percentuale degli intervistati abbastanza importante ritiene invece che il ruolo del biologico nell'ambito del punto di vendita sia in deciso sviluppo (30%).

Prospettive di mercato
Relativamente alle prospettive del mercato, gran parte degli intervistati è convinto che nei prossimi 2-3 anni le vendite aumenteranno di molto (38,6%) o addirittura saranno in forte aumento (28,6%). Quasi un 26% invece pensa che esse rimarranno stazionarie (26%), mentre il 7% prevede un calo del mercato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome