Il cash&carry punta sui pubblici esercizi

Da tempo alla ricerca di una sempre maggiore specializzazione, le diverse insegne che operano nel canale cash&carry guardano a bar e ristoranti come a un target da soddisfare con risposte sempre più adeguate a livello di offerta e servizi.
In quest'ottica, Adis, l'associazione che all'interno di Federdistribuzione raggruppa le insegne cash&carry (391 punti vendita in grado di generare 4,2 miliardi di euro a giugno 2007) ha sottoscritto un accordo con Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) per pianificare iniziative ed eventi volti a stimolare i soci di Fipe ad effettuare una parte sempre più consistente di acquisti presso questa tipologia di canale di vendita.
L'accordo nasce anche come conseguenza di una ricerca sulle politiche di acquisto dei pubblici esercizi commissionata da Adis al Cermes tempo fa, nella quale venivano evidenziate le potenzialità di sviluppo dei cash& carry, soprattutto per quanto driguarda comodità e convenienza, verso i pubblici esercizi, caratterizzati da una vocazione multicanale nelle politiche di approvvigionamento. “Oltre alla convenienza dei prezzi, tra gli elementi di forza si aggiungono anche assortimenti più ampi, particolarmente nei prodotti freschi, e una migliorata capacità di fornire servizio”, spiega Riccardo Francioni, presidente di Adis.

Promozioni per i nuovi acquirenti
Per questo, dal 2 aprile a fine dicembre tutte le aziende aderenti ad Adis praticheranno uno sconto di 50 euro ai soci Fipe che per la prima volta effettueranno acquisti presso cash&carry per un valore minimo di 200 euro. Inoltre, è prevista la partecipazione comune a tre fiere importanti (Mia, fiera internazionale dell'alimentazione a Rimini, Vinitaly a Verona ad aprile, Cibus a maggio a Parma) per favorire una conoscenza più diretta dei due comparti. “La collaborazione che si è creata con una parte importante della filiera testimonia il ruolo crescente che ha assunto il mercato dei consumi fuori casa, nel quale le nostre aziende si muovono”, sottolinea Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe.

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