Il commercio Fairtrade cresce del 15% nel mondo

Raggiunge 5,5 miliardi di euro (+15% sull'anno precedente) il venduto a livello globale nel 2013 dei prodotti certificati Fairtrade. Allo stesso tempo cresce l'impegno di Fairtrade a favore di lavoratori e agricoltori di Asia, Africa e America Latina: di tutto questo parla il report annuale delle attività di Fairtrade International, l'organizzazione capofila del circuito del commercio equo certificato, diffuso oggi.

Tra i prodotti Fairtrade più performanti a livello internazionale vi sono il caffè (+8%), lo zucchero (+22%), le banane (+12%) e i fiori (+16%). Trend positivo che si riflette anche nei risultati del nostro paese, resi pubblici lo scorso giugno.
I mercati con la crescita maggiore includono gli Usa, dove, dall'introduzione del marchio Fairtrade nel 2012, le vendite Fairtrade hanno raggiunto i 300milioni di euro ($ 426m), e l'India, il Kenya e il Sudafrica, che oltre ad essere paesi di produttori, da qualche anno hanno visto l'introduzione di prodotti Fairtrade. La Germania consolida invece il suo secondo posto dopo la Gran Bretagna, con vendite che superano i 650 milioni di euro e un +23% di crescita annuale.

Allo stesso tempo il rapporto annuale riepiloga le iniziative portate avanti nell'anno a favore dei produttori a monte della filiera: 1,4 milioni di agricoltori e lavoratori, parte di 1210 organizzazioni di produttori di 74 Paesi in via di sviluppo.
Solo quest'anno Fairtrade ha annunciato dei nuovi programmi per supportare le organizzazioni di piccoli produttori e rafforzare la loro resilienza, ovvero la capacità di reagire positivamente alle difficoltà. Inoltre, grazie al Fairtrade Access Fund, sono stati distribuiti prestiti del valore di 7,5 milioni di euro a 14 organizzazioni di produttori, per un totale di 60.000 agricoltori coinvolti.

Fairtrade ha inoltre lanciato 3 nuovi programmi di adattamento ai cambiamenti climatici in America Latina e Africa Orientale, che saranno gestiti insieme ad organizzazioni partner.
Intensificato anche l'impegno per i lavoratori: un nuovo standard per il lavoro dipendente prevede maggiore autonomia, più garanzie e tutele della libertà di associazione, più flessibilità sull'uso del Fairtrade Premium e requisiti più chiari sul salario.

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