L'origine dei prodotti tipici sarà ancora più evidente grazie a un nuovo regolamento della Commissione europea. Il marchio Dop (Denominazione origine protetta), difatti, cambia colore per differenziarsi da quello Igp (Indicazone geografica tipica) e rimediare così all'uniformità cromatica che rendeva poco chiara e leggibile la specificità dei due contrassegni. Come segnala Agriturist (Confagricoltura), il nuovo Dop è colorato di rosso nella circonferenza esterna dentellata e nel cerchio interno (in precedenza blu). Il giallo rimane nella corona circolare intermedia con la dicitura “Denominazione d'origine protetta”. Fino al primo maggio 2010, i produttori potranno esporre ancora il vecchio marchio per esaurire le confezioni già in circolazione.
La necessità del restyling è così riassunta dal presidente di Agriturist, Vittoria Brancaccio: «La sola dicitura interna, spesso riprodotta con caratteri piccolissimi e comunque in lingue diverse, non consentiva di valorizzare a colpo d'occhio la totale connessione con il territorio del ciclo produttivo, richiesta dal riconoscimento Dop, rispetto alle condizioni parziali (solo alcune fasi significative del ciclo) richieste per ottenere l'Igp».
Ora i prodotti agroalimentari italiani che possono fregiarsi del marchio Dop sono 113, mentre quelli Igp sono 58, per complessivi 171. Le iscrizioni più recenti (2008) riguardano: il Pane di Matera (Igp), la Tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino (Dop), la Cipolla rossa di Tropea Calabria (Igp), il Marrone di Roccadaspide (Igp), il Cipollotto Nocerino (Dop).