Il Prosciutto di Parma in vaschetta piace ai consumatori: nel 2009 le aziende del Consorzio hanno venduto 56 milioni di vaschette pari a 6 milioni di Kg di dolce crudo di Parma, registrando un incremento del 7.8% rispetto all'anno precedente. Il trend è positivo sia in Italia (+8.2%) dove si vendono quasi 2 milioni di vaschette, che all'estero (+7.6%), dove sono esportate oltre 4 milioni di confezioni. Il preaffettato rappresenta così oggi il 12% della produzione complessiva del Prosciutto di Parma, che si aggira intorno ai 9.5 milioni di prosciutti e che sfiora i due miliardi di euro di giro di affari al consumo. Tra i più grandi acquirenti del Parma in vaschetta, oltre all'Italia (16 milioni di confezioni), ci sono il Regno Unito (15 milioni), la Francia (6.5 milioni) e, fuori dall'Unione Europea, gli Usa (1.4 milioni) e il Giappone (oltre 400.000). Il mercato del Parma preaffettato ha subito una crescita vertiginosa, basti pensare che nel 2002 si raggiungevano soltanto 500.000 kg di prodotto preconfezionato.
«Il mercato del preaffettato - ha commentato Paolo Tanara, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma - ci sta dando grandissime soddisfazioni e ha chiuso il 2009 con una crescita pari al 7.8% . La crescita è testimone dell'amore che il consumatore nutre per il nostro prodotto. Lo sforzo che le nostre aziende devono compiere è quello di capitalizzare il vantaggio competitivo, recuperando in marginalità che si è progressivamente ridotta fino a quasi scomparire. Siamo pertanto soddisfatti per i buoni risultati del Parma in vaschetta - che rappresenta oggi circa un decimo della nostra produzione - ma ci auguriamo che questi segnali positivi siano il preludio di una ripresa complessiva di un comparto che rappresenta il fiore all'occhiello del Made in Italy e che non può accontentarsi di una remunerazione così ridotta»