Il “rosa” Eat Pink vince come stile alimentare sano e buono

La carne rosa magra 100% italiana di Eat Pink sposa lo stile di vita sano e abbina al suo consumo praticità e innovazione

Sono solo buone notizie quelle che provengono da questo mondo in “pink”, a partire proprio dal valore di un prodotto che assomma su di sé il meglio delle carni rosse e di quelle bianche.

Eat Pink, nel suo percorso di presentazione al consumatore di prodotti controllati, teneri e gustosi, ha ideato due linee, i ”Già cotti” e “Quelli teneri”.

I primi sono prodotti precotti e riattivabili in qualche minuto, per avere un piatto gustoso e veloce senza rinunciare al gusto: filetto al bacon, filetto alle erbe, costine sale e pepe e paprica e rosmarino, pulled pork sfilacciato e da sfilacciare.

“Quelli teneri”, invece, sono prodotti freschi caratterizzati da una tenerezza unica ottenuta con un procedimento completamente naturale. Le referenze sono disponibili in vari formati: trancio, taglio anatomico e fettine a peso fisso.

Grazie a Eat Pink la carne rosa non diventa appetibile solo per i suoi classici estimatori, ma strizza l’occhio anche ai giovani e a chi non ha tanto tempo da dedicare alla cucina, o non è molto pratico ai fornelli, ma non intende rinunciare a cibi sfiziosi.

Bontà e sostenibilità

Il percorso Eat Pink verso l’eccellenza parte dall’animale: la carne è infatti 100% italiana, da filiera controllata di Opas e tracciata sino al piatto del consumatore. Prosegue con l’attenzione nei confronti dell’ambiente: il packaging dei prodotti è infatti totalmente riciclabile. I “Già cotti” hanno i blister in carta Fsc, mentre i vassoi delle fettine di lonza e di filetto “Quelli teneri” sono in carta certificata Pefc e con il logo Aticelca (i.e. processo di riciclo del materiale superiore all’80%).

Niente spreco mai

Per precisa scelta aziendale i prodotti buoni, che non possono essere venduti per qualunque motivo (come il peso inferiore al minimo garantito), non vengono smaltiti, ma vengono donati a enti no profit. Dopo la fiera Marca, per esempio, i prodotti rimasti nei frigoespositori sono stati donati alla Caritas di Bologna.

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