#ilviaggio Prezzemolo&Vitale

In Sicilia, sei boutique del food, una selezione raffinata di cibi, arredi doc, il tutto permeato da grande passione. La bottega del passato sceglie il futuro (da Gdoweek n. 6)

Enfasi ai prodotti del territorio e alle eccellenze enogastronomiche, qualità espositiva, ambiente volutamente ricercato e corner fortemente specializzati, come l’enoteca. Sono gli ingredienti che caratterizzano l’insegna Prezzemolo&Vitale, associata Coralis, (gestita dalle società Supermercati Italia srl, P&V di Prezzemolo e Vitale srl, Prezzemolo&Vitale Group srl), attiva con sei store, tutti ubicati a Palermo, e uno, l’ultimo in ordine di apertura, a Londra, realizzato all’interno di Mercato Metropolitano.
L’idea trae origine dalla volontà dei coniugi palermitani Giusi Vitale e Giuseppe Prezzemolo di valorizzare la tradizione dell’antica bottega di quartiere, nella quale hanno sviluppato il proprio imprinting imprenditoriale, in un supermercato moderno di medie dimensioni. Una formula che permette all’insegna di godere dei vantaggi della distribuzione moderna, mantenendo allo stesso tempo una cura artigianale per il prodotto.
“Abbiamo voluto far traslocare l’antico negozio di vicinato in una struttura di più ampie dimensioni proponendo un’insegna a conduzione familiare -spiega Giusi Vitale-. L’idea è di consentire al cliente di trovare tutto quello che occorre per la spesa quotidiana, partendo dai prodotti dell’industria di marca, insieme a un’ampia offerta di articoli di nicchia, tipicamente regionali, valorizzati all’interno del negozio anche con eventi di degustazione. Il nostro legame con i produttori è stretto. Ci poniamo come vetrina qualificata per valorizzare e far conoscere i loro prodotti”. E aggiunge: “Per noi vendere  al  cliente  ha  sempre  significato  condividere con lui la nostra cultura enogastronomica. Da noi non si acquista semplicemente un prodotto, ma la sua storia, le sue caratteristiche, la sua tecnica di lavorazione”. L’offerta dei negozi Prezzemolo&Vitale si completa con un’ampia gamma di prodotti a marca privata: il gruppo ha infatti sviluppato private label a brand Giù Giù proponendo referenze che spaziano dai sughi ai vini, dai biscotti al tonno, fino alla birra artigianale “made in Sicily”. I food store palermitani coniugano design e funzionalità degli spazi, presentandosi come negozi con prodotti di alta qualità, esposti in un ambiente con forti caratterizzazioni sceniche, che enfatizzano reparti come l’ortofrutta, dominata da lampadari di design e da un uso sapiente della luce. Elementi che si ritrovano anche nei banchi dei freschi, valorizzati dalle forme nette, accentuate dal bianco dei rivestimenti ed impreziosite dai dettagli in acciaio lucido e vetro. I punti di vendita in Sicilia si sviluppano su metrature che vanno dai 400 ai 700 metri quadrati. Un format vincente se si considerano i risultati: i sei store dell’insegna, che contano un team di 106 addetti, hanno chiuso il 2016 con un fatturato pari a 24 milioni di euro.
Per migliorare la shopping experience, l’insegna intende puntare, per l’immediato futuro,
sulla valorizzazione di spazi come l’enoteca, presente in tutti gli store, dove ha introdotto figure professionali che assistono i clienti durante gli acquisti. Ma gli sforzi del brand si indirizzano anche su nuovi format. È prevista, infatti, entro l’anno, l’apertura di una nuova enoteca, che sarà realizzata a Palermo, in centro città. La struttura è pensata non soltanto come luogo di acquisto, ma anche di degustazione del vino accompagnato da salumi, formaggi e piatti legati al territorio, ancora una volta esempio delle produzioni di eccellenza locali.
Il piano di sviluppo prevede anche nuove aperture in Sicilia e all’estero. “Vogliamo espanderci -prosegue Vitale- ma non puntiamo su Palermo dove crediamo di essere ben presenti. Ci svilupperemo nei paesi della provincia palermitana dove la nostra insegna è nota, ma non ancora presente”.  L’apertura londinese al 44 Newington Causeway costituisce, invece, il tram-polino di lancio all’estero. Il primo passo concreto è stato formalizzato con il debutto ufficiale all’interno della struttura ideata da Andrea Rasca che gli ha riservato uno spazio di 350 metri quadrati, distaccato dall’area dello street food e con ingresso autonomo. “L’esperienza di Mercato Metropolitano è per noi un primo passo per lo sviluppo fuori dall’Italia -chiosa la titolare-. Il format realizzato è, com’è ovvio, vincolato alle caratteristiche della struttura ideata da Rasca. Ma è nostra intenzione consolidare la nostra presenza proponendoci con il nostro consueto format e con un’offerta più ampia rispetto a quella attualmente proposta nel nostro primo negozio londinese dove vendiamo esclusivamente prodotti di nicchia, legati alla territorialità e al bio”.
Il piano di sviluppo a medio termine prevede infatti una nuova apertura in una zona centrale di Londra. E si sta valutando la possibilità di espandersi a Oxford e Bath.
A capo di questa espansione al di fuori dei confini italiani ci saranno i figli Salvatore
e Vincenzo che ipotizzano la possibilità di avviare un’operazione di franchising per espandere l’insegna. “Al momento -conclude Vitale- è solo un’idea”.
Tra i progetti che l’insegna porterà avanti c’è anche quello legato al mondo del web. La catena ha già attivato a Palermo il servizio di spesa online, che prevede la consegna a domicilio con una tariffa di 2,90 o 4,90 in base alla distanza dal punto di vendita. “Funziona il giorno stesso su Palermo, nell’ora stabilita dal cliente e la spesa può essere dal mazzetto di prezzemolo a qualunque altra cosa, tutto quello che c’è al supermercato. Non c’è una standardizzazione”, spiega Giuseppe Prezzemolo; da poco, anche il clicca e ritira, in una formula decisamente snella: “Arriva il ragazzo con il Pos direttamente in macchina, non devono nemmeno scendere”. Inoltre, è stata di recente attivata la piattaforma dedicata all’estero I Mercati di Giù (http:/www.imercatidigiu.com/en/).

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