International labour organization: nuovi strumenti a sostegno delle Pmi

La piccola impresa valutata nel mondo intero: è questo l'oggetto di un recente studio dell'International labour organization (Ilo) che ne ha guardato la performance a partire dai paesi emergenti, e inaugura una serie di strumenti online, diretti ai giovani imprenditori, alle donne, a favore della costituzione di un ambiente propizio per la resistenza di queste imprese (anche microimprese) in ambienti difficili, dal punto di vista economico.

La situazione in Italia

Dall'Italia che ha una quota di medie e microimprese operanti in tutti i settori, pari al 94,6%, e che supera, perfino la media dell'UE (92,2%), non vengono buone notizie: nel 2012 hanno chiuso 385 mila aziende, e nei primi mesi dell'anno ancora dalle 4 alle 5mila si aggiungono a questo dato negativo.
Nel mondo, dice l'Ilo, piccole e medie imprese (che hanno da cinque a 250 dipendenti) generano una forte proporzione di posti di lavoro nei paesi più industrializzati, nonostante la crisi. Ma quello stesso modello è valido per tutti i Paesi, per le economie emergenti, per le popolazioni svantaggiate, per differenti contesti socio economici, e diverse aree geografiche? Il dettagliato studio dell'Ilo e dell'Agenzia Tedesca di Cooperazione internazionale
giunge a delle conclusioni relativamente incoraggianti, in merito all'ipotesi riguardante il reale contributo delle Pmi del mondo, per la riduzione della povertà, e per la ripresa globale.

Africa,  Asia e America Latina


In questi paesi le Pmi forniscono i due terzi dei posti di lavoro certificati, oltre l'80% nei paesi a basso reddito come nell'Africa Sub Sahariana. Ma in generale sono le piccole imprese che rappresentano un contributo fondamentale alla creazione di nuovi posti di lavoro, e anche per l'innovazione.
Al livello globale la ricerca Ilo sostiene che il 50% della creazione di posti di lavoro viene dalle imprese che hanno in organico meno di 100 persone.
In Europa più di 20 milioni di piccole e medie imprese dell'Ue rappresentano il 99% delle aziende e sono un motore chiave per la crescita economica, l'innovazione, l'occupazione e l'integrazione sociale.
La Commissione Europea cerca di promuovere un'imprenditorialità che possa migliorare il contesto delle attività per le Pmi, per permettere loro di realizzare il proprio potenziale nell'economia globale di oggi.

Reverse Innovation

Lo studio Ilo, in fondo realizza un ragionamento in linea con la Reverse Innovation, quella idea di Vijay Govindarjan, professore alla Tuck School of Business e uno dei più influenti guru viventi del pensiero manageriale moderno, della globalizzazione al rovescio.
La cura per le Pmi delle economie emergenti o per quelle europee stritolate dalla crisi economica, passa per gli stessi rimedi: investire nei settori innovativi, nei settori tradizionali reinventati e integrati con le nuove tecnologie (green economy) e soprattutto sulla formazione dei giovani leader, che può essere coltivata anche online, anche con i diversi programmi che l'Ilo ha messo sul web per i giovanissimi neo imprenditori, per le imprenditrici donne, per stabilizzare l'ambiente economico e sociale che sostiene queste piccole imprese.

Corsi online
Ilo
Start & Improve Your Business (SIYB)

Pensato  per i dirigenti di giovani imprese, in particolare di micro imprese e Pmi, il programna SIYB consiste in una serie di moduli formativi online, per chi vuole acquisire un primo orientamento sull'auto imprenditorialità. Questo training, oggi con tutti i contenuti online (compreso un business game), è stato proposto nel passato attraverso organizzazioni, ong e università, in un centinaio di paesi, e vi hanno partecipato 4,5 milioni di persone nel mondo.

Kab Programme 

L'Ilo ha valutato che 88 milioni di giovani sono disoccupati, il 47% dei 186 milioni di disoccupati nel mondo. Kab è un programma sulla cultura d'impresa costruito per sensibilizzare i giovani dai 15 ai 25 anni affinché familiarizzino con l'idea dell'auto imprenditorialità, e del lavoro autonomo.

Score 

Questo programma orienta i giovani imprenditori o chi vuol giocare questo ruolo sull'idea dell'impresa sostenibile, competitiva, responsabile, integrandola come una risposta alla crisi economica globale, migliorando la produttività di quelle imprese che rispettano le norme del diritto del lavoratore, il rispetto della sua dignità nella gestione delle risorse umane. L'obiettivo è di garantire che le piccole e medie imprese siano produttive e competitive, creando dei flussi di lavoro in crescita costante e degli impieghi dignitosi.

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