Itinerari piemontesi

Il Piemonte rappresenta un caso davvero interessante di come un'intera regione -che dagli anni Sessanta in poi ha basato fortemente la propria economia sul settore industriale- abbia saputo ritrovare nelle proprie radici -contadine, ma anche storico-culturali- le risorse per reinventarsi e affermarsi a livello mondiale come territorio del gusto. E il fatto che il tutto sia avvenuto nell'arco dell'ultimo decennio, quindi in parallelo con la crisi dell'industria automobilistica, suona come un'autentica parabola.

Colline del gusto

È evidente che a guidare la “rivoluzione verde” piemontese sia stato il mondo del vino, che in virtù delle punte d'eccellenza raggiunte da varie cantine ed etichette ha fatto proseliti in tutto il mondo, generando ricadute positive diffuse anche sull'economia locale dei rispettivi terroir. Non a caso tutte le province collinari -Albese, Bassa Langa/Roero, Acquese, Monferrato casalese, Astigiano e Alta Langa- sono state le prime ad attirare un nuovo tipo di turismo internazionale, sì vocato al buon bere e al buon mangiare, ma anche interessato a conoscere il territorio e la cultura di quei prodotti.
Risultato: le Langhe si sono affermate come meta top dell'enoturismo internazionale, al livello o addirittura al di sopra dei distretti toscani (Chianti classico e Montalcino), ma tutto il Piemonte ha trovato nel turismo enogastronomico una risorsa economica importante (65 milioni di euro il fatturato generato nel 2006), che evidenzia trend di crescita significativi.
Non a caso il Piano Strategico della Regione Piemonte individua proprio nelle produzioni agroalimentari di qualità una potenzialità strategica per lo sviluppo turistico dell'intera regione. Che proprio grazie a questo sostegno in molti casi ha saputo valorizzare oltre ai prodotti anche i luoghi che hanno espresso quelle tipicità.

Turismo slow
“Certo a trainare l'immagine del Piemonte come terra fortemente orientata all'enogastronomia di qualità -dichiara Giuliana Manica, assessore al Turismo della Regione- ha dato un forte contributo tutta una serie di eventi mediatici, a partire da quelli promossi da Slow Food per arrivare alle Olimpiadi Invernali del 2006. Forti di questa expertise, abbiamo deciso di investire sulll'acquisizione del marchio Biteg, la borsa internazionale del turismo enogastronomico B2B, che verrà ospitata stabilmente in Piemonte e che intendiamo rilanciare presso i buyer internazionali”.
Insomma, il circolo virtuoso è destinato ad allargarsi.

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Itinerari piemontesi
Gdoweek 477 | 13 aprile 2009 |

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