Kimbo ricorre ai K-People per comunicare socialità

Avere tra le schiere dei propri sostenitori individui dalla personalità travolgente in grado di influenzare con le proprie opinioni le posizioni degli altri. Non è propaganda ma favorire un passaparola la cui efficacia, pur se difficilmente misurabile, può essere sorprendente. Partendo da questo presupposto Kimbo, brand di Cafè do Brasil, ha sviluppato la nuova campagna di comunicazione abbandonando i vecchi stilemi fatti di testimonial di grande notorietà (Pippo Baudo e poi Gigi Proietti) per convergere su un approccio figlio anche delle tendenze attuali legate ai network di relazione in cui è il prodotto ad essere l'elemento centrale. Un'esigenza sentita dall'azienda, come ha confermato a Gdoweek Sergio Di Sabato, direttore marketing di Kimbo: “Coffee Hour racchiude tutta parte la emozionale che si ha nel momento in cui si consuma caffè. La decisione di sviluppare questo tipo di comunicazione e di puntare sulla socialità è derivata dall'esigenza di modernizzare il nostro rapporto con il consumatore attraverso il brand Kimbo e per questo motivo abbiamo commissionato degli studi per individuare e conoscere il profilo del consumatore nelle sue principale declinazioni".

Key People

In tema di socialità, Kimbo ha chiesto a Enrico Finzi di Astra Ricerche la creazione di un test che permetta di individuare gli opinion leader tra i consumatori. Il test che ne è derivato è accessibile via internet nella pagina Facebook di Kimbo (http://www.facebook.com/KimboCoffeeHour) e permette, attraverso una sessione di domande-risposte anche divertente, di misurare quanto si è K-People, ovvero individui dalla personalità coinvolgente. Gli studi effettuati hanno fatto emergere che le donne appartengono ai K-People più degli uomini, soprattutto nelle fasce dei giovani. L'ambito più denso di questo tipo di persone è quello urbano con oltre 100.000 abitanti, soprattutto nel sud Italia.
La forza della personalità è un fattore determinante nella creazione di sostenitori del brand molto convinti che si possono definire ambasciatori. Tale fenomeno è noto da tempo soprattutto grazie alla forme di aggregazione sociali di internet. Seguendo la stessa filosofia, Kimbo tenta una comunicazione che sia attrattiva per questa tipologia di persone.

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