La metà degli italiani non risparmia

Non c'è solo l'Italia dei debiti che tanto sta allarmando sociologi e quotidiani. Lo rileva, nel suo appuntamento annuale, l'ultimo rapporto sui risparmi e risparmiatori in Italia, elaborato dal Centro Einaudi e da Bnl.

La difficoltà di risparmiare
Dal sondaggio gli italiani sembrano molto preoccupati di andare in pensione con un reddito insufficiente o del tutto insoddisfacente. Un timore che il dibattito sulla riforma della previdenza svoltosi nel 2007 e culminato con le nuove regole del welfare ha acuito, dato che questa paura per il proprio futuro pensionistico riguarda il 18% degli italiani, a fronte del 7% registrato un anno prima. Per il 72% degli italiani il risparmio è un obiettivo primario; non tutti, però, riescono a raggiungerlo: infatti, il 51% non riesce a mettere soldi da parte e “non per scelta”. Però, parte dei non risparmiatori non riesce a mettere nulla da parte perché ritiene essenziale mantenere alto il proprio livello di consumo, con il risultato che ricorre al credito al consumo il 17% degli italiani, contro il 10,8% di tre anni fa. Chi risparmia, invece, lo fa per meno del 10% delle risorse disponibili e per “motivi precauzionali”; il 41% del campione per gli “eventi imprevisti”. Cresce (dall'11 al 15%) l'esigenza di integrare la pensione, diminuisce di ben tre punti (26% contro il 29% della scorsa indagine) l'acquisto o la ristrutturazione della casa come motivazione principale di risparmio.

L'importanza dei mutui
Chi invece l'investimento immobiliare lo ha già compiuto si rivela in maggioranza contento: il 52% del campione ha affermato di essere “molto soddisfatto”. Il 23,9% degli intervistati ha in corso un mutuo ipotecario e di questi il 74,2% lo ha utilizzato per l'acquisto della prima casa. La quasi totalità dei mutuatari ha sottoscritto il finanziamento presso una banca, per lo più la cosiddetta “banca di famiglia”. Il mutuo continua a rappresentare la quota più rilevante dell'indebitamento delle famiglie: risulta uno strumento di marketing essenziale per le banche, dato che l'83,5% delle famiglie intrattiene rapporti con un solo istituto. La ricerca di sicurezza nella scelta degli investimenti rimane una costante: il 52% degli intervistati assegna il primo posto a questo aspetto.

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