L’abbacchio romano adesso è Igp

L'abbacchio romano, una delle prelibatezze assolute dell'enogastronomia italiana, ha ottenuto in questi ultimi giorni a ridosso delle festività pasquali, che rappresentano il momento più alto in termini di suo consumo, la denominazione di “Abbacchio Romano - prodotto I.G.P.”, cioè a Indicazione Geografica Protetta. In seguito all'importante riconoscimento - il cui iter, iniziato nel 2003, è stato seguito dalla Camera di Commercio di Roma e dall'apposito Consorzio costituito ad hoc per l'ottenimento del riconoscimento - la denominazione “Abbacchio Romano” sarà esclusivamente riservata agli animali nati e allevati nel territorio della regione Lazio. Nel particolare, gli agnelli - sia maschi che femmine - devono avere una età compresa fra i 28 e i 40 giorni, presentare un peso non superiore agli otto chilogrammi e appartenere alle seguenti razze e incroci nazionali: sarda, comisana, sopravvisana, massese e merinizzata italiana. La carne di Abbacchio Romano I.G.P.- che sarà posta in vendita al taglio o confezionata - dovrà d'ora in poi essere ammessa al consumo provvista di contrassegno (il logo) a garanzia dell'origine e dell'identificazione del prodotto. Per l'assessore all'agricoltura della Regione Lazio, Daniela Valentini, «Il riconoscimento rappresenta un successo, un deciso e ulteriore passo avanti nel rilancio della produzione di qualità e della zootecnia della regione. D'ora in poi i cittadini (non solo laziali) avranno l'opportunità di consumare un prodotto genuino e tradizionale, identificandolo immediatamente e senza possibilità di errore».

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