L’etichetta è il nuovo medium per informare il consumatore

Le normative attuali lasciano sempre meno spazio alle suggestioni. L'imballaggio informa, ma mira anche a formare su uno stile di vita sano (da Gdoweek 12)

 

L’obbligatorietà dal 13 dicembre 2016 della nuova etichetta nutrizionale europea e delle nuove regole di trasparenza verso il consumatore aumentano sempre di più la funzione della confezione come medium responsabile (sia socialmente sia legalmente) di una corretta informazione, prospettando per trade e industria il ruolo di curatori di contenuti che guidano il consumatore a una corretta alimentazione e a uno stile di vita sano.
Durante la giornata organizzata da Sinu (Società Italiana di Nutrizione Umana) insieme alla Ccia di Genova sono stati esplorati tutti gli aspetti che sempre più legano industria, commercio e politiche orientate alla salute. Alle evidenze scientifiche che attribuiscono ai componenti nutritivi degli alimenti e alla loro proporzione nella dieta conseguenze positive o negative sulla salute (con effetti sui costi del sistema sanitario) si sono aggiunte le riflessioni sulle pratiche leali di informazione, applicabili a pubblicità, informazione/etichettatura e presentazione al pubblico (per esempio  espositori, posizionamento, siti internet), materia regolamentata dall’art. 7 Reg. Ue 1169/2011. Il complesso sistema normativo rende in alcuni casi sfumata l’attribuzione di responsabilità allargando la richiesta di chiarezza a ogni attore della filiera, sia in fase di controllo a monte sia in ogni attività integrativa di comunicazione al consumatore (pensiamo per esempio ad associazioni a determinate categorie di prodotti nel visual merchandising o a corner legati a prodotti regionali) delle caratteristiche nutritive/salutistiche di origine o altre informazioni utili anche a stabilire il rapporto qualità/prezzo. Se l’obiettivo è far accedere facilmente il consumatore finale alle informazioni utili a orientare le sue scelte alimentari tutelando la sua salute e il suo portafogli, diventa strategico per il distributore essere il facilitatore di questo percorso che prevede confronti e abbinamenti fra diversi prodotti che non vanno né demonizzati né caricati di effetti miracolosi. La chiarezza, la conformità della qualità e quantità delle informazioni , le garanzie sulla consapevolezza delle forme pubblicitarie adottate e una creatività grafica volta a semplificare la lettura e organizzare le informazioni (per esempio rapporto dei nutrienti rispetto ai valori di riferimento, sottolineatura degli allergeni)  più che a evocare emozioni o a suggestionare, possono aprire nuovi fronti di servizio.

L'articolo completo su Gdoweek n° 12

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome