Lo scaffale petfood evolve senza tregua

Per la gdo è diventato un reparto strategico che mira ad aumentare la frequenza di visita. Maggiore competizione orizzontale, a prezzo di una compressione dei margini, ma con volumi in costante crescita

Come riportato anche nell’ultimo rapporto Assalco-Zoomark, il settore petfood è cresciuto ancora nell’ultimo anno, raggiungendo un giro d’affari di oltre 1.867 milioni di euro e un totale di 544.000 tonnellate di prodotti commercializzati. Ilenia Ruggeri, market development organization director di Purina fornisce un quadro complessivo delle dinamiche in atto: “Il mercato del petfood e petcare italiano sta attraversando una fase di crescita costante, in completa controtendenza rispetto ad altre aree merceologiche. In merito ai segmenti, quelli che performano meglio sono gli snack, l’umido monoporzione, gli alimenti secchi -sia economici sia le specialitàe i prodotti destinati ai cani di piccola taglia. Anche il comparto delle diete, alimenti formulati per supportare i pet ad affrontare specifiche patologie, segnano importanti tassi di crescita nei canali specializzati”.
60_GDOWEEK09_2016_Petfood_BoxVolano snack funzionali e fuoripasto. Mauro Landini, vice presidente Conagit, sottolinea che la richiesta di snack & treats per cani nel canale Pet Shop è aumentata dell’8.8% a valore (dati Iri), veri alleati dei proprietari nel difficile compito di educare e premiare gli animali. “Quello italiano è indubbiamente un pubblico esigente che vuole sì coccolare, educare e premiare i propri animali, ma vuole anche e soprattutto farlo in modo responsabile e consapevole. In generale le insegne tendono a dare maggior visibilità ai propri marchi (private label). Alcuni prodotti di alta qualità non possono, però, mancare sugli scaffali. E il proprietario italiano di cani e gatti è portato ad acquistare alimenti di cui riconosce la qualità”.

Assortimenti consolidati, ma con frequenti novità
Il dinamismo del mercato petfood-pet care ha portato a un’evoluzione costante del display. “Nella strutturazione del display dei petfood -spiega Fabrizio Maggiore, responsabile petfood di Megamarkil problema principale è rappresentato dalla frequenza dell’innovazione, in particolare verso i prodotti superpremium.60_GDOWEEK09_2016_Petfood_Persone È mirata sempre più ai bisogni specifici degli animali: dai prodotti per gatti sterilizzati agli ingredienti altamente nutritivi o naturali. Così in fase di manutenzione degli assortimenti non è sempre facile sostituire un formato/prodotto con un altro. Per questo operiamo almeno due revisioni annuali della categoria. Tenendo conto delle frequenti innovazioni, le logiche espositive soffrono perché nonostante il mercato sia in crescita da anni, gli spazi dedicati non sono affatto aumentati in maniera proporzionale. Nel display la private label ha un ruolo centrale così come le multinazionali ‘capitane di categoria’ che fanno innovazione. Megamark cerca sempre di essere rapida a inserire le novità a maggior valore aggiunto e la nostra peculiarità è soprattutto quella di cavalcare il segmento dei prodotti superpremium in forte crescita”. Per Alessandro Vesentini, category non food di Migross “il petfood negli ultimi anni è stato caratterizzato da un maggior sviluppo assortimentale sia dal punto di vista dell’offerta sia della domanda. In particolare è cambiata la tipologia di offerta verso prodotti premium e specifici ed è aumentato lo spazio dedicato alle formulazioni diverse per i cani di piccola taglia. È nato il segmento natural-bio. Soprattutto è in espansione l’area dei prodotti ‘naturali’ con ricettazioni più ‘leggere’ che prevedono per esempio meno carne e un maggior contenuto di verdure. La crescita di spazio è avvenuta a scapito di altri reparti ed è servita ad aumentare la profondità dell’assortimento, avvicinandosi a quello del canale specializzato”. Questa tendenza è rafforzata da aziende come Affinity Petcare che dedicano alla gdo linee di prodotti premium, magari con formati diversi, in passato presenti solo nei canali specializzati. In questo senso l’obiettivo dei format generalisti è quello di aumentare il parco trattanti acquisendo clienti tradizionali dello specializzato, grazie a un posizionamento di prezzo più conveniente. Ma vale anche per Almonature e Agras. Secondo l’opinione di un player come Rinaldo Franco, le revisioni assortimentali sono meno dinamiche rispetto al canale specializzato, e sono sempre legate alla numerica di referenze codificate, con procedure di aggiornamento spesso lente. Procedure più snelle e revisioni costanti produrrebbero certamente banchi più dinamici ed a più elevata rotazione e redditività.

 

L’articolo completo su Gdoweek 9 – 2016 con:

  • Ruolo del benessere e della prevenzione
  • Le logiche da category management
  • Le caratteristiche di canale
  • Pl e promozioni
  • Il dettaglio vegano

 

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