L'ottimizzazione della logistica in ottica di sostenibilità anche economica è la chiave del successo e della diffusione dell'eCommerce. La tavola rotonda al MRSummit2024 moderata da Luca Moroni parte dalle considerazioni di Barbara Labate, Ceo di Restore.
Cresce l'età media della popolazione italiana, ora è di 46 anni, siamo sempre più anziani e la popolazione, soprattutto nel sud Italia, si forma lì per poi andare altrove a portare valore con il proprio lavoro e i propri consumi. Se guardiamo al servizio eCommerce, sembra che i retailer l'abbiano ridotto in termini di aree servizi. Abbiamo una serie di retailer nativi digitali on clienti molto fedeli e nessun negozio fisico, e una serie di retailer alimentari fisici che non riescono a fidelizzare i clienti all'online.
85% Gli acquisti nel canale fisico
92% L'informazione online prima di acquistare
60% La marginalità del retail media
Il retail media negli Stati Uniti vale già 43 miliardi, in Europa 10,5 miliardi: è un mondo in cui tutto diventa misurabile, qualsiasi azione e qualsiasi atto di acquisto. I banner e il risultato in acquisti, le persone davanti allo scaffale, i carrelli virtuali. Dunque la base è la data collaboration tra retailer, possibile grazie ai data bunker che elaborano i dati e creano, per esempio, campagne efficaci, senza mostrarli alla concorrenza.
Retail Media è un concetto che integra media diversi per obiettivi diversi, e non si può gestire in automatico, altrimenti crea confusione, incoerenza. Ed è uno strumento valido per tutti i retailer, non è necessario avere stretti e ampi rapporti con l'industria di marca. Un esempio: i discount.
Un esempio: Metro Media di Restore è un progetto di media digitale per la metropolitana a Milano, con postazioni in punti strategici ad altissimo transito, per raccogliere dati e aiutare i brand a vendere meglio. Un asset media di proprietà del retailer è una risorsa per raccogliere dati, e si può affiancare ad altri canali non di proprietà, anche se si è scelto di affidare l'eCommerce ad aziende esterne di fast delivery per esempio, con la motivazione dei costi logistici. Meglio un media manager, insomma, di un file Excel e una automazione.
MRSummit2024 l'ottimizzazione della logistica
L'intervento del Ceo di Cortilia Andrea Colombo parte proprio da una risposta a Barbara Labate: Cortilia ha appena esteso il proprio servizio a tutta Italia, e ha formalizzato una presenza fisica con l'ortofrutta per i punti di vendita di VG Il viaggiator goloso. Il focus qui è proprio sulla spesa completa settimanale, con 1.000 articoli aggiunti per completare l'offerta di ortofrutta, che rimane il 30% del fatturato di Cortilia e il 20% di tutta l'ortofrutta venduta online in Italia.
I numeri danno ragione a queste scelte, il canale fisico è flat, quello online cresce in penetrazione anche, e Cortilia cresce quattro volte il mercato. Il successo quindi è nella puntualità della logistica e soprattutto nell'offerta.
Rispetto alla sostenibilità: aggregando centinaia di produttori locali, Cortilia rende l'acquisto sostenibile con 30 consegne per ciascun furgone, in città usando l'elettrico (ma non ancora in provincia). L'efficienza si fa anche prima delle consegne, nella preparazione della spesa, con le scatole di cartone che si muovono nell'hub e non i lavoratori. Cortilia poi ha sempre voluto tenere al proprio interno il customer service, in un open space che si colloca tra acquisti e riordino, per dare risposte in real time.
Gianmaria Gentile, direttore generale digital Easycoop Alleanza 3.0 ha raccontato la nascita dell'eCommerce di Coop Alleanza 3.0, con grandi aspettative, attenzione alla cannibalizzazione del business fisico, un servizio premium sostenuto da una struttura interna dedicata, Tre dark store in altrettante regioni, struttura logistica, furgoni brandizzati. Questa visione poi è stata rivisitata per allinearla ai valori aziendali, sostenendo la mdd e puntando sui clienti già fedeli nel canale fisico.. Oggi i dark store sono 2, a Padova e vicino Bologna, per servire gran parte di Emilia-Romagna e Veneto.
Alla ricerca di un modello più efficiente, per distribuire i costi si è scelto di puntare su un partner esterno per le consegne, Poste, grazie al quale è possibile ridurre i costi di consegna, senza annullarli, così si educa il consumatore a comprendere che i servizi si devono pagare, come le persone che li forniscono. Questa scelta libera risorse per investire e scalare l'eCommerce.
Il fast delivery può convivere con l'eCommerce tradizionale e l'operatività del negozio fisico? In realtà pone problemi, perché richiede tempo che gli operatori in negozio non hanno, se non adeguatamente pianificato.
Tekne nasce dal presupposto che le aziende retail italiane per sviluppare il proprio business abbiano bisogno di partner di dimensioni adeguate. Il 43% del giro d'affari della distribuzione è fatto grazie ad applicazioni che sono nel core business di Tekne, dunque c'è una grande potenzialità. La logistica si inserisce in questa visione come uno degli elementi di un'integrazione di soluzioni, ha spiegato il Ceo Gianluca Guidetti. L'eCommerce in realtà ha alzato l'asticella anche delle performance del punto di vendita fisico.
Le soluzioni tecnologiche su cui si sta lavorando: automazione, previsione delle vendite standard e delle vendite in promozione, stock in real time. Ma l'innovazione è un cambiamento nei processi, quindi anche nelle persone che li eseguono, la tecnologia non è taumaturgica. Il tema rimane ancora quello della difficoltà di trovare personale specializzato, e in questo senso la tecnologia può essere d'aiuto, riducendo la specializzazione delle mansioni.
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