Mutti presenta a Cibus 2021 il suo primo bilancio ambientale. L'azienda emiliana precisa che questo documento rappresenta solo una tappa di un lungo percorso per mettere a sistema azioni già messe in campo, e che passa attraverso uno schema di monitoraggio progettato insieme alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che permette di inquadrare le performance aziendali in questo periodo di espansione.
Il bilancio ambientale è l’ultima di una serie di iniziative di Mutti nella sostenibilità ambientale: nel 1999 è stata la prima azienda ad adottare il Disciplinare di produzione integrata certificata, a garanzia di una produzione agricola più sostenibile e tracciabile fino al prodotto finito. Nel 2001 ottiene la dichiarazione Non Ogm, e nel 2010 avvia una collaborazione, tuttora in corso, con WWF Italia, per la riduzione dell’impronta idrica e di carbonio dell’azienda e della filiera, e la tutela della biodiversità.
"In un momento in cui il mondo è a un punto di svolta ambientale, è importante che le imprese accelerino il proprio impegno nell’ambito della sostenibilità, intervenendo con azioni migliorative nelle aree di maggior impatto –commenta Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti SpA-. Noi abbiamo un rapporto diretto con l’ambiente, il cui stato di salute è collegato indissolubilmente alla qualità dei nostri prodotti. È da queste premesse che nasce il nostro primo bilancio ambientale, frutto di un lavoro di monitoraggio che, con un investimento iniziale di 1,5 milioni di euro nel periodo 2022-2024 dedicato esclusivamente a progetti di sostenibilità ambientale, ci permetterà di accelerare il passo e di proiettarci in avanti. Questo documento, che redigeremo ogni anno ed evolverà insieme all’azienda, ci consente ora di individuare le aree di intervento strategiche, le leve su cui agire a vari livelli di responsabilità, gli obiettivi e i target trasparenti. Monitoreremo e interverremo continuamente per restituire alla natura almeno una parte di ciò che da sempre ci dà".
Per rendicontare le performance ambientali sono state impiegate apposite informative dei Sustainability Reporting Standards, definiti dal Gri (Global reporting initiative), che rappresentano uno dei quadri di riferimento più conosciuti e impiegati a livello internazionale. Il bilancio ambientale ha inoltre una caratteristica particolare: è partecipativo, ossia costruito attraverso il contributo degli stakeholder che con Mutti hanno progettato e implementato iniziative specifiche in grado di migliorare gli indici ambientali del Gruppo. Ad essi è stato infatti affidato il racconto di queste azioni ideate e realizzate a quattro mani. Cnr, Scuola Sant’Anna di Pisa, WWF Italia, Hort@ (spin off dell’Università Cattolica), Ente Parchi del Ducato, sono solo alcuni dei compagni di strada che hanno messo a fattor comune il proprio spirito innovatore in ambito ambientale.
Le principali azioni
ENERGIA I consumi energetici, considerando l’incremento della produzione, non sono però cresciuti proporzionalmente all’aumento delle tonnellate di prodotto finito: da 1,76 GigaJoule per tonnellata nel 2019 a 1,72 nel 2020. Da non omettere la presenza di impianti fotovoltaici in due degli stabilimenti del Gruppo, che nel periodo 2018-2020 hanno garantito un risparmio di 1.500 tonnellate di CO2.
RISORSE IDRICHE Venendo all’impronta idrica, sull'onda della riduzione (-4,6%) dei consumi tra 2010 e 2015 lungo un'ampia porzione della catena del valore, grazie anche collaborazione di oltre 60 aziende conferenti, non sono mancati interventi di miglioramento dell'efficienza negli stabilimenti, per aumentare i quantitativi di acqua riutilizzata e depurata, in modo da ricorrere sempre meno al prelievo idrico di superficie e di falda.
RICICLO Non meno importante nell'ambito agri-food l'impatto della produzione dei rifiuti e del loro riciclo e riutilizzo. Mutti recupera o ricicla oggi l’81%. Nel 2020, il rapporto tra rifiuti e prodotto finito è pari al 4,1%, migliore del 2019 (4,7%). Il pomodoro fresco non idoneo alla trasformazione viene impiegato in zootecnia o per la produzione di biogas, in un’ottica di economia circolare. Nel 2020 risulta riciclabile il 99% degli imballaggi primari e secondari, con obiettivo 100% per il 2021. Circa 1/4 del totale risulta derivato da materiale riciclato.
BIODIVERSITÀ Nel 2019 Mutti ha sostenuto il progetto di riforestazione denominato KilometroVerdeParma e nel 2020 ha lanciato un’iniziativa di piantumazione denominata Mille Querce. Il progetto ha già visto la messa a dimora di 1.100 piante, di cui 130 querce, in un’area di 50.000 metri quadrati in aree demaniali dei Comuni di Montechiarugolo, Traversetolo e Sissa Tre Casali e proseguirà con l’inclusione di altri Comuni interessati.
L’impegno di Mutti non si ferma qui: nei prossimi mesi l’azienda lavorerà a diversi progetti, come quello di rinaturalizzazione del Po attraverso la creazione di boschi, siepi e filari e ambienti macchia-radura, e si impegnerà con i propri partner a definire nuove iniziative.