Nuovi equilibri tra le supercentrali europee

Come per il calciomercato d’agosto, il panorama della distribuzione europea ha vissuto un’estate di trattative e trasferimenti che hanno ridefinito le alleanze dei retailer su scala continentale, rafforzato le diverse equipe e dato segnali di accresciuta combattività del settore a tutti gli attori del mercato.

Così, vecchi alleati ora si combattono, nemici storici si stringono la mano: il retail europeo sembra in preda a un valzer nel quale lo scambio del partner è frenetico e veloce. Gli obiettivi delle alleanze, però, non cambiano: dare una maggiore competitività alle diverse catene a livello nazionale rispetto ai propri fornitori, favorire l’integrazione dei vari mercati europei e rispondere in maniera prospettica alle sfide imposte dal commercio mondiale.
In questo contesto, il 6 agosto Alidis, l’alleanza cofondata nel 2002 da Intermarchè insieme a Eroski Group ed Edeka (entrata nel 2005), ha accolto tra le sue fila Conad, Coop Swisse e Colruyt, usciti da Core dopo il suo “collasso” determinato dall’abbandono di Rewe; trasformando un’eventuale debolezza in un’opportunità con nuove prospettive di sviluppo, si viene a creare un raggruppamento presente in otto Paesi del Vecchio Continente con 23mila punti di vendita e un giro d’affari stimato in 140 miliardi di euro. “Entrare a far parte di Alidis permetterà a tutti i membri -dichiara Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad- di rafforzare l’offerta dei prodotti a marchio, offrire ai consumatori i brand internazionali del food a prezzi più convenienti e sostenere le prospettive di crescita, nonché le sfide di un business sempre più competitivo ed europeo”. Chiari, quindi gli obiettvi: migliorare la competitività di tutti i membri, in primo luogo verso i fornitori multinazionali, garantendo migliori condizioni d’acquisto in funzione di una taglia più rilevante e sovranazionale.

Il focus di Coopernic

Oggi Coopernic (di cui oggi fanno parte Coop Italia, E. Leclerc, Delhaize e Rewe, rientrato dopo poco più di un anno passato in Core, superando, così, i contrasti con E.Leclerc), rappresenta un fatturato aggregato di 130 miliardi di euro che, come ha affermato Marco Pedroni, presidente di Coop Italia e di Coopernic, è concentrata sulla contrattazione on top con 100-150 grandi fornitori e a garantire opportunità alle imprese italiane nell’ambito delle private label.
“La vocazione iniziale di Coopernic è quella di rafforzare l’autonomia e la performance di ogni marchio sui propri mercati attraverso l’ottimizzazione delle condizioni sia di produzione sui vari mercati, sia commerciali presso i fornitori internazionali. A ciò si aggiunge la ricerca di sinergie nel miglioramento delle offerte di prodotti non alimentari”, aggiunge Pedroni.
In termini di sinergie tra i soci, va detto che, se Rewe è tornato a casa in maniera stabile, è da tenere sotto osservazione Delhaize, che, creata l’alleanza con Ahold, oggi aderente a Ams Sourcing, deve decidere se la presenza in supercentrali ha ancora senso. Difficile oggi prevedere cosa succederà: se gli interessi di business del nuovo gruppo belga rimarranno concentrati in Europa, si porrà, probabilmente, il problema di scegliere a quale aggregazione aderire, tra Coopernic e Ams. Ma esiste anche la possibilità che l’alleanza Delhaize-Ahold privilegi altre aree geografiche, come Stati Uniti e resto del mondo e una visione di questo genere potrebbe rendere meno interessante la partecipazione a una supercentrale europea, di qualsiasi genere.

Le ambizioni di Auchan
Mentre Carrefour continua a seguire la propria strada in solitaria, forte della propria dimensione internazionale che gli permette, Auchan è più attivo nella volontà di stringere alleanze sul fronte sia nazionale sia internazionale: così come in Italia ha deciso di allearsi con Sisa, Crai e Coralis, in Francia ha scelto come partner Système U (operazione che ha appena ricevuto il via libera dalla Autorità Garante della Concorrenza), mentre come socio internazionale la scelta è caduta su Metro, con focus sugli acquisti internazionali.

Il parere dell’industria
Per le piccole e medie imprese soprattutto quelle italiane, che costituiscono l’ossatura della produzione alimentare del Belpaese e che, da sempre, si sono sentite in una posizione subalterna nei confronti delle catene della distribuzione moderna, il rafforzamento di questi grandi poli del retail europeo pone una serie di dubbi e preoccupazioni. Ricalcando le polemiche del passato, quando i grandi gruppi transalpini hanno varcato le Alpi e investito nel nostro Paese, non manca chi ha iniziato a mettere in guardia sulle difficoltà di relazionarsi con un unico ufficio acquisti europeo in grado di dialogare solo con aziende multinazionali. In realtà, le catene coinvolte in queste alleanze non solo mantengono la loro specificità sul mercato, ma condividono il proprio know how anche dal punto di vista della selezione dei fornitori.
Restando in Alidis, ad esempio, quando Edeka ha lanciato in Germania una gamma di prodotti francesi a proprio marchio, ha chiesto ai propri alleati transalpini di condividere il percorso di selezione, in modo da garantire referenze in linea con la tradizione regionale, filologicamente corrette. Analoghe operazioni sono state condotte, in passato, da Conad e i suoi alleati all’interno sia della “vecchia” Coopernic sia di Core. Anche in questo nuovo contesto, come spiega nelle pagine seguenti Francesco Pugliese, si verranno a creare con ogni probabilità situazioni favorevoli, proprio in virtù delle opportunità che queste supercentrali possono rappresentare, in termini di internazionalizzazione, per le aziende alimentari di qualità.
A Ginevra, del resto, dove ha sede Alidis, opera anche Agenor, azienda che si occupa di distribuzione di servizi di marketing a livello internazionale che parla a produttori-fornitori di marchi internazionali per cercare collaborazioni con distributori indipendenti, negoziando condizioni di acquisto net-net, il cui presidente è Markus Mosa (Edeka), mentre Jérôme Descateaux (Intermarchè) copre il ruolo di vicepresidente dalla metà di agosto di quest’anno. Nomi che garantiscono la volontà di instaurare relazioni privilegiate con il mondo produttivo.

 

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