Oli alimentari esausti: con Hera dalla cucina al motore con un percorso di decarbonizzazione certificato

La multiutility fonde l’expertise nella raccolta rifiuti urbani e nella gestione degli scarti industriali in una proposta di recupero degli oli alimentari esausti

Obiettivo: un servizio chiavi in mano per i clienti e la completa tracciabilità del processo di economia circolare che porta al biocarburante.

Da problema a opportunità

Da problema a opportunità, con il vantaggio di uno straordinario aiuto all’ambiente. E’ questo il senso della proposta Hera alle catene di ristorazione e alle industrie alimentari, per la gestione degli oli alimentari esausti. Una proposta che vede gli oli esausti prendere la strada del recupero fino alla trasformazione in biocarburante.

Lungo un processo tracciato e certificato che parte dal prelievo degli scarti nel singolo punto vendita, passa attraverso i processi di lavorazione intermedi e si conclude presso la bioraffineria Eni di Marghera dove sono destinati alla produzione di biocarburante idrogenato (HVO), nell’ambito dell’accordo quadro di economia circolare siglato tra il Gruppo Hera ed Eni.

Una rendicontazione che serve anche alla corporate reputation

Oltre alla flessibilità operativa, che consente al Gruppo Hera di gestire le raccolte anche su decine di punti prelievo in tutta Italia e alla gestione amministrativa chiavi in mano dei rifiuti, è la tracciabilità dell’intero processo il punto qualificante della proposta. Un ente internazionale indipendente certifica, infatti, secondo gli schemi di certificazione italiano (Sistema nazionale di certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi) ed europeo (International Sustainability Carbon Certification), l’intero percorso compiuto dagli oli raccolti e attesta al produttore non solo quanto è stato il suo contributo alla produzione di biocarburante idrogenato, ma anche la CO2 che è stata risparmiata grazie alla scelta di fare prendere la strada del recupero ai propri oli: dunque la misura del suo impegno complessivo alla decarbonizzazione del Pianeta. Al di là della tangibilità del contributo ambientale fornito, la documentazione fornita da Hera consente al cliente di spendere anche in termini di corporate reputation l’impegno nella valorizzazione degli oli, ad esempio, attraverso la rendicontazione di sostenibilità.

Hera, leader nella raccolta urbana e nel trattamento dei rifiuti speciali

La proposta Hera sulla gestione degli oli alimentari, che se prodotti dalla ristorazione collettiva o dalla manifattura alimentare rientrano fra i rifiuti speciali, dunque conferibili liberamente a qualsiasi operatore privato, nasce dalla fusione di due competenze presenti all’interno della multiutility. Da un lato, il know-how nella raccolta e recupero degli oli vegetali di scarto prodotti dalle famiglie, che Hera da tempo promuove anche attraverso soluzioni innovative e campagne di comunicazione specifiche nei territori in cui gestisce la raccolta rifiuti urbana. Dall’altro, l’esperienza del Gruppo nell’ambito del trattamento dei rifiuti industriali, su cui è di gran lunga il maggiore operatore nazionale con 4 milioni di tonnellate di rifiuti speciali gestiti ogni anno.

Le partnership già avviate. Nel 2022 oltre 4.900 tonnellate di CO2 risparmiate

L’impegno Hera nel recupero degli oli di scarto ha già consentito lo sviluppo di collaborazioni con alcuni fra i principali operatori della ristorazione nazionale, fra cui il Gruppo Cremonini, con le catene Chef Express e Roadhouse, CIR Food, Camst ed Elior. Grazie alle partnership in campo e all’impegno nella raccolta degli oli alimentari esausti urbani, nel solo 2022 è stato possibile recuperare 1.540 ton o litri di olio, con una produzione di 1,7 milioni di litri di biocarburante ed un risparmio di 4.930 ton di CO2 equivalenti.

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