Pro-Gest sospende 6 cartiere del gruppo, causa rincari bollette

Francesco Zago, Ad di Pro-Gest
Pro-Gest, gruppo leader in Italia nella produzione di carta, interrompe la produzione in 6 stabilimenti: costi energetici insostenibili

Pro-Gest, il più importante gruppo cartario italiano, sospende la produzione delle 6 cartiere attive in Italia a causa dell’aumento dei prezzi del gas naturale. Il costo energetico di una tonnellata di carta supera ampiamente il relativo costo d'acquisto. La rapida  escalation delle quotazioni del metano, ora ai massimi storici, spingono il gruppo cartario a cessare temporaneamente la produzione di tutte e 9 le macchine continue di carte per ondulatore e tissue.

Rincari energetici, prezzi delle materie prime, ancora in crescita, e costi dei trasporti in aumento impediscono di mantenere il costo della produzione entro i limiti consentiti dal mantenimento dell’equilibrio finanziario complessivo.

La famiglia Zago, proprietario del gruppo cartario, è alla ricerca di una soluzione nel minor tempo possibile per salvaguardare la solidità e stabilità del Gruppo. La carta, venduta a circa 680 euro a tonnellata, richiede circa 750 euro di soli costi energetici, al netto degli investimenti degli ultimi anni che consentono a Pro-Gest un parco macchine all’avanguardia e stabilimenti allo stato dell’arte.

“È un momento di straordinaria e drammatica criticità che vogliamo superare quanto prima -commenta Francesco Zago, Ad di Gruppo Pro-Gest-. Stiamo monitorando da vicino la situazione della guerra e siamo profondamente addolorati per il popolo ucraino, auspicando una soluzione immediata del conflitto armato. Anche a causa di queste gravi tensioni, il prezzo del gas naturale oggi è di oltre dieci volte superiore rispetto a dodici mesi fa ed è triplicato in poco più di una settimana. Ci auguriamo sinceramente di poter riprendere la produzione non appena le condizioni lo consentiranno e chiediamo alle istituzioni di intervenire per salvaguardare interi comparti produttivi, messi oggi fuori mercato da un aumento incontrollato dei costi”.

Per il momento non sono coinvolti dalla sospensione gli impianti del Gruppo destinati alla produzione degli imballaggi.

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