Il Prosciutto di Parma mostra buoni segnali di salute: dati positivi arrivano in particolare dal segmento del preaffettato, che pure nel primo semestre 2009 aveva accusato una contrazione delle vendite dopo il boom registrato negli ultimi otto anni (da 15 a 52 milioni di vaschette e, nel solo 2008, +8,4% in Italia e +5,7% all'estero). Nel mese di luglio il preaffettato ha invece ripreso la sua corsa, mettendo a segno un + 23% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Un dato che ha permesso alle aziende del consorzio di chiudere i primi 7 mesi del 2009 con il segno positivo.
L'andamento dell'export
Nel periodo gennaio-luglio 2009 sono state infatti vendute 32 milioni di confezioni (+4,1%) pari a quasi 4 milioni di Kg di prosciutto. A trainare il mercato è stato il Regno Unito che ha consumato circa 9 milioni di confezioni (+7.6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente), seguito da Francia (+2,3% con 4 milioni di vaschette) e Belgio (+24,9%, 3 milioni). Oltreoceano i più grandi consumatori di Parma in vaschetta sono invece gli americani (800.000 confezioni) e i giapponesi (250.000). Nel periodo gennaio-luglio 2009 in Italia sono state vendute 9 milioni di confezioni di preaffettato (+5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente), pari a oltre 1 milione di Kg di prodotto.
Risultati soddisfacenti
«Siamo moderatamente soddisfatti dei risultati conseguiti nei primi mesi del 2009 - ha commentato Paolo Tanara, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma.- Il preaffettato rappresenta il segmento più dinamico del mercato; ci sta dando importanti conferme. Ci auguriamo che questi segnali di ripresa anticipino l'andamento del nostro prodotto indirizzato al banco tradizionale, che negli ultimi anni ha risentito della crisi così come tutti gli altri prodotti dell'agroalimentare italiano».