Querelle Esselunga-Coop, terzo capitolo

La polemica tra Esselunga e Coop non si placa: continua, spostandosi dalle pagine di pubblicità a un “botta & risposta” che tocca quote di mercato e concorrenza sleale.

Quote di mercato

In particolare, per quanto riguarda le quote di mercato e le posizioni di prevalenza, come si legge nella nota di Esselunga, “I dati sono fuorvianti perché non sono espressi in metri quadrati. Il commercio al dettaglio è infatti un servizio pubblico e si basa, come tale, sui metri quadri di vendita autorizzati dai comuni. La corretta presenza di Esselunga è la seguente:

  • Milano e provincia: 18,8% e NON 51%
  • Lucca e provincia: 33% e NON 62%
  • Monza/Brianza: 18,3% e NON 60%
  • Lecco e provincia: 13% e NON 51%

È con i metri quadrati che ci si presenta ai nastri di partenza della competizione”.

Concorrenza sleale e Antitrust

Inoltre, Esselunga smentisce di essere stata condannata per 2 volte per concorrenza sleale così come smentisce di essere stata condannata dall'Antitrust per aver alterato gli equilibri del mercato.

“Come recita il provvedimento Antitrust dell'8 aprile 2010, 'Le operazioni in esame non risultano, quindi, idonee a determinare, in capo ad Esselunga, la costituzione di una posizione dominante sui mercati interessati tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza'.

Infine Esselunga precisa che le pagine pubblicitarie pubblicate a luglio non si configurano come una “campagna pubblicitaria” contro Coop , “bensì di un'esposizione di fatti documentati o “testimoniabili”. Esselunga non intende attaccare nessuno, aggredire nessuno, calunniare nessuno. Esselunga non ha mai parlato di illeciti o di atti illegittimi. Tutto può essere assolutamente legale, però inconsueto, singolare”.

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