Retail 2020: prospettive per il retail italiano

“Oggi stiamo assistendo a un importante cambio di tendenza: mentre i grandi retailer propongono sconti e promozioni, i consumatori investono i loro soldi su chi offre servizio e qualità. Non sarà che più che nell'era della miseria siamo entrati in quella dell'eccesso e della saturazione?”
Da questa valutazione di Daniele Tirelli, presidente di Popai Italia, è partito un confronto, anche serrato, tra i sei membri del Comitato Scientifico di Popai sui trend possibili del retail di domani.

Al dibattito, hanno partecipato Gianni Forcolini, docente di ruolo e ricercatore Lighting Design Dipartimento Indaco, Politecnico di Milano; Cristina Lazzati, direttore responsabile di Gdoweek; Paolo Lucchetta, architetto e fondatore di RetailDesign; Gianpiero Lugli, professore ordinario di marketing distributivo e preside dell'Università di Parma; Luca Pellegrini, professore ordinario di Marketing Università Iulm e Karin Zaghi, lecturer dipartimento di Marketing, Università Bocconi.

Molti i temi affrontati: nuovi rapporti tra idm e gdo, all'insegna della coopetition, visto l'eccesso di interesse verso alcuni comparti -ad esempio i funzionali- a discapito di altri -i freschi- sia i layout dei pdv, rifocalizzandosi sul consumatore, necessità di ricreare empatia tra gli ambienti del largo consumo che ha perso il suo ruolo di avanguardia e modernità e i consumatori, che cercano dagli store esperienza, fruibilità, leggibilità (dell'ambiente, dell'assortimento, del materiale pop, ecc), socialità, informazioni e corsi (anche di base), per imparare a cucinare e anche a navigare in una cultura low cost, caratterizzata da budget limitati, ma con voglia di alta qualità e prestazioni, in un ambiente che ha risorse limitate con le quali dobbiamo tutti imparare a convivere.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome