Self checkout, come ridurre le anomalie degli scontrini

Un approccio combinato permette di stabilire le strategie più efficaci nella gestione delle differenze inventariali

Secondo i risultati della ricerca condotta da Crime&tech, spin-off di Transcrime dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il supporto di Checkpoint Systems Italia sull’impatto delle casse self checkout all'interno del mondo retail. Stiamo parlando di sistemi di pagamento alternativi alle casse tradizionali, che comprendono un’ampia gamma di soluzioni tecnologiche e che permettono la scansione e il pagamento dei prodotti senza l’aiuto di un cassiere dedicato.

Le anomalie negli scontrini dei sistemi di self checkout

La ricerca “Rischi e opportunità delle nuove modalità di checkout" è la prima realizzata in Italia ed è stata condotta analizzando i dati proveniente da più di 100.000 transazioni generate dai sistemi di self checkout di cinque aziende italiane. La ricerca evidenzia che, in media, il 4,1% degli scontrini analizzati ha presentato anomalie, cioè una differenza tra i prodotti scansionati e quelli effettivamente in possesso del cliente. Il costo medio della merce sottratta o non scannerizzata è stato di circa 17 euro, mentre il valore delle anomalie coincide in media con lo 0,9% del valore degli scontrini controllati.

Nella ricerca, il rapporto tra valore medio dello scontrino e dell’anomalia registrata è stato utilizzato come indicatore della possibile malafede nel comportamento del consumatore. Solo il 6% delle anomalie registrate ha presentato un’incidenza sullo scontrino medio maggiore del 50%, indicando quindi un rischio “alto” o “molto alto” di furto. Questa piccola percentuale corrisponde però al 43,8% del valore totale delle anomalie rilevate e quindi delle conseguenti perdite.

Una analisi costante delle informazioni disponibili sulle transazioni e i controlli sulle transazioni tramite modalità self-scanning forniti da una azienda della gdo per un periodo di tempo di 6 mesi ha aumentato la precisione dei controlli e ha portato a calcolare un aumento delle anomalie riscontrate del 37%.

Come ridurre gli impatti negativi del self checkout

Secondo lo studio per ridurre i possibili impatti negativi delle nuove modalità di checkout è necessario definire una strategia integrata che coinvolga più funzioni aziendali e ricorra a diversi tipi di soluzioni, dalle tecnologiche innovative per ridurre i furti e gli errori alla guardianship per ampliare l’assistenza ai clienti e i controlli. A questi vanno associate soluzioni di processo per migliorare i processi aziendali e soluzioni di design, in particolare relative all’architettura del punto di vendita e dell’area di checkout.

I benefici legati all’implementazione di diversi interventi in modo combinato – sottolinea la ricerca - non vanno ad agire solo sulla diminuzione delle differenze inventariali, ma anche sulla soddisfazione generale del cliente e sulla facilità con cui operatori di vendita e addetti alla sicurezza riescono a monitorare queste nuove tecnologie. “Una raccolta di dati affidabili dovrebbe guidare l’implementazione di interventi adatti al contesto specifico del punto vendita e dell’azienda. Il monitoraggio sistematico del funzionamento (e dell’errato funzionamento) di questi nuovi sistemi è di fondamentale aiuto per pensare a delle strategie più efficaci nella gestione degli ammanchi per ciascun sistema di checkout impiegato”.

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