Sempre più specializzati, trend verticali

Crescono i negozi che hanno scelto di puntare su specializzazioni estreme. Ecco idee e suggerimenti per costruire assortimenti fuori dal coro (da Gdoweek n. 11)

La gdo, alimentare e non, deve affrontare il tema su come fidelizzare la clientela: la risposta fa leva su competenza e qualità, elementi che rappresentano l’aspetto caratterizzante dei negozi specializzati. Anche nel non food, la specializzazione premia i retailer che propongono assortimenti originali, mirati sulle esigenze dei clienti, e sanno dare i consigli giusti.

I negozi specializzati sono sempre più verticali

In questo contesto si manifesta un fiorire di proposte verticali ... anche molto verticali, con negozi che offrono in centinaia di varianti un singolo prodotto, normalmente presente in pochi esemplari nelle superfici più tradizionali. La specializzazione allora può diventare lo spunto per vivacizzare uno store con una proposta originale e fuori dal coro. Del resto, l’ibridazione è già in atto e piace ai consumatori. Alcune catene di supermercati hanno affidato a specialisti la gestione di specifici reparti: pensiamo al “fiorire”, in superstore e ipermercati, di chioschi per la ristorazione con focus ben definiti, come il sushi, il gelato, estratti e smoothies, in accordo con operatori iperspecializzati in quella categoria. Anche il non food sta seguendo la stessa strada, per esempio Unieuro by Iper, La grande i. Le specializzazioni molto forti si trovano in genere nelle grandi città, Berlino, Londra, Milano, dove si sviluppano le tendenze, oppure nelle catene in franchising. Ecco alcuni suggerimenti, raggruppati per filoni di tendenza.

Cannabis, cialde, caffè dalla torrefazione (si pensi a 101caffè), solo tè, formaggi, olii: le verticalizzazioni offrono la profondità massima (quasi maniacale) in un’unica categoria, anche con ironia. Un mestiere antico, che si è evoluto, approfondendo vecchi e nuovi mondi. Per esempio, tra i prodotti freschi, nasce a Milano il Centro della Mozzarella, dall’idea di un bocconiano della Basilicata che ha pensato di aprire uno shop-caseificio per produrre e vendere prodotti caseari preparati con latte da allevamenti lombardi, insieme a vini e alimenti che ben si accompagnano ai formaggi, che vanno dalla mozzarella di bufala e vaccina, nodini, burrate, burro, panna fresca.

Tra le proposte in franchising c’è anche un negozio specializzato in tartufo fresco e prodotti a base di tartufo (creme, pasta, polenta, salse, oli, burro) in tutto 120 referenze: Boido Tartufi nasce tra Asti e Alba e non ha magazzino, ma produce in base al venduto. Propone sia il negozio che il corner. Un salto in Spagna: lo stand Felixia all’interno del Mercado de San Miguel a Madrid offre frutta e verdura sfuse per la spesa, frullati e mix, insalate da consumare in loco e piatti take away, preparati con frutta locale e tropicale. Un’offerta profonda che si apre a occasioni d’uso diverse, che si snodano nell’arco di tutta la giornata.

Che dire del formaggio? Una passione che accomuna parecchi specializzati. Uno dei riferimenti top rimane Murray’s Cheese a Manhattan NY, che ha grotte per la maturazione con microclimi diversi in funzione dei formaggi e una linea a marchio proprio, di produzione statunitense. Accanto allo shop anche un Cheese Bar con piatti a base di formaggi ed eventi a tema.

La ristorazione mono ingrediente si inserisce nel trend salutare, come Chop, catena di ristoranti basata su un piatto unico, l’insalata, proposta in varianti locali, classiche e light con l’indicazione delle calorie e la possibilità di creare il proprio mix, come dice il claim dal fast food al farm food. Ma non solo: ristorazione, consegna a domicilio e anche un blog per esplorare materie prime, aziende e mercatini agricoli: questi i must di Chop.

Salutare per definizione, Pressed Juicery propone drink funzionali a base di frutta e verdure, o acqua aromatizzata, in bundle tematici: sei bottigliette energizzanti, wellness, a ridotto apporto calorico, con poco zucchero: una al giorno, costruendo così una cultura del benessere con un’offerta diversificata in base al grado di competenza del cliente. Ci si specializza anche per tipologia di frutta: ad Amsterdam c’è The Avocado Show, ristorante a base di avocado con gadget a tema, mentre a Milano l’anno scorso ha aperto in Via Melzo (quest’anno anche in Porta Romana), Aguacate, l’avocaderia. Si tratta di ricette amazzoniche studiate da un ricercatore dell’Università di Pollenzo: tacos, avoavo (il guscio dell’avocado ripieno), chips di platano e avocado fritto con una filosofia hippy spirituale, che mixa gusto e salute. La regina è la mela, invece, da La Meleria a San Donato Milanese (Mi). L’esordio è nel dolce, con la pasticceria di torte al taglio. Poi la ristorazione, pochi coperti e menu su prenotazione, con la mela come ingrediente principale o complemento originale di ricette della tradizione italiana. La materia prima, dopo attenta selezione, arriva tutta dalla Valtellina.

Lo shopping non è solo dovere, ma anche sfizio e divertimento. A metà tra negozio e corner bar, ecco Zucchero Candy di Papillon Srl presso l’aeroporto di Fiumicino: si è fatto certificare con il Grade A di Brc (British Retail Consortium) per la qualità alimentare e promette dolciumi senza ogm, glutine, coloranti artificiali e allergeni. Tanta fantasia e offerte organizzate in base alla stagione e alle occasioni, dal regalo all’estate alle caramelle dalla Costiera Amalfitana.

Anche Edible Arrangements mixa salute e sfiziosità: la catena in franchising offre composizioni e bouquet a base di frutta, verdura e cioccolata per occasioni speciali, creati su misura. Il negozio ha un’atmosfera a metà strada tra lo smoothie bar e la cioccolateria, con la possibilità di acquistare anche snack take away e confezioni regalo. Nel campo delle bevande di tendenza, è molto social la bevanda taiwanese Bubble Tea, un mix coloratissimo tra tè, latte, frutta e perle di tapioca. Una rarità? No. Anche in Italia esiste una catena dedicata: Bobble Bobble, a garanzia della qualità delle materie prime.

A Madrid invece è tornato in auge l’aperitivo con il Vermut. Il liquore è italiano, ma gli spagnoli lo producono seguendo la nostra ricetta. Ecco che tra gli stand del Mercado di Madrid nasce La Hora del Vermut, bottega specializzata della bevanda offerta in 80 diverse combinazioni e accompagnata con le tapas, empanadas, olive e prodotti confezionati, anche take away.

Per chi, invece, non si accontenta del solito cuscino, a Berlino spicca Aufschnitt, azienda tessile che realizza solo cuscini a forma di salsicce, salami, bacon e salumi vari. Il negozio è allestito come una salumeria con tanto di bancone, bilancia e ganci dai quali pendono i cuscini. E per un regalo floreale, Au nom de la Rose, catena francese presente a Milano con cinque store, con un’offerta focalizzata solo sulle rose.

La cultura può anche diventare una scusa per aggregare oggetti diversi basandosi su una costruzione letteraria. Come il concept del londinese Alice Through The Looking Glass, una raccolta di oggetti da collezione legati alla fiaba di Alice nel paese delle meraviglie, con iIlustrazioni, copricapi vittoriani, conigli bianchi, scacchiere ed edizioni della fiaba. Conquista sul piano dell’originalità e anche perché è difficile da replicare: ci vuole passione.

Formula outlet e cultura pop, invece, per RanOut, catena di abbigliamento licenziato con le immagini dei cartoni animati e dei fumetti più popolari, con abiti per bambini per tutte le tasche. Ruota intorno alla lettura il franchising di B-market, con specializzazione nei libri scolastici nuovi e usati a insegna Banco Libri, cui si possono associare le spedizioni di pacchi e raccomandate, copisteria, stampa foto di Banco Freccia e la formazione con Banco Scuola, in base al territorio e alla disponibilità di spazio. Spesso si acquista qualcosa per il tempo libero. In questo caso il cliente è esperto di una specifica attività, quindi cerca la specializzazione unica. Per esempio una frattaglia umana o un costume spaventoso per Halloween. Tutti articoli che si trovano da Halloween Party Milano che vende tutto ciò che occorre per divertirsi quella notte (compresi make up, allestimenti, decorazioni di carta e parti umane). Verticalizzazione simile per il londinese Cyberdog, specialista in abbigliamento cibernetico per party con musica trance: si va dalle luci led, gli abiti da astronauta, compresi gadget luminosi, gioielli, giocattoli e scarpe.

Se l’hobby è il fai-da-te o la decorazione, Klebeland a Berlino vende solo nastro adesivo, di ogni colore e per qualsiasi impiego. Una profondità che può fare gola alle grandi superfici del fai-da-te coniugando know how professionale ed divertimento. Il petshop tradizionale vi sembra noioso? Serve un’alternativa? Ecco Antstore (ancora a Berlino) che vende formicai, cibo, anche le formiche, e merchandising dedicato, dalle tazze ai gioielli.

Come sarà, quindi, il retail del futuro? Più low cost, party e fantasia, oppure di lusso, orientato a business ed esclusività? O un mix, in funzione delle esigenze del territorio? Molti spazi per trovare opzioni diversificate.

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