Le lampadine ad incandescenza hanno illuminato il XX secolo, mentre il XXI secolo è e sarà illuminato da lampade a LED. Di fatti, il LED è il protagonista dell’illuminazione del presente e il futuro perché molto più vantaggioso dal punto di vista economico, gestionale, ecologico e di qualità della luce. In due secoli, l’evoluzione nel campo dell’illuminazione ha fatto approdare al LED, acronimo di Lighting Emitting Diode, il cui primo sviluppo risale al 1962 per opera dell’inventore statunitense Nick Holonyak Jr. I successivi miglioramenti e adattamenti hanno, poi, portato ad ottenere la nota luce bianca e brillante, conferendo ai tre fisici giapponesi, Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura, il premio Nobel per la Fisica nel 2014, innescando una trasformazione fondamentale per la tecnologia dell’illuminazione. Nei fatti, il LED permette di trasformare l’energia elettrica in luce visibile utilizzando un cavo semiconduttore in cui l’energia viene dispersa in minima parte, per cui quella risparmiata viene emessa sotto forma di luce. Con le tradizionali lampadine a incandescenza di “Edisoniana memoria”, invece, solo il 5% di energia prodotta si trasforma in luce, il restante 95% viene emesso sotto forma di calore.
Molti dei benefici e delle caratteristiche funzionali dell’illuminazione al LED sono già state riconosciute anche da organismi internazionali come la Commissione internazionale per l’illuminazione (solitamente nota come CIE per il suo nome francese, Commission Internationale de l’éclairage), l’autorità internazionale in materia di luce, illuminazione, colore e spazi cromatici, istituita nel 1913 ed oggi con sede a Vienna, in Austria. In particolare, le luci al LED risultano funzionali in termini di sostenibilità e risparmio energetico. Questo perché le luci a LED presentano un ciclo di vita nettamente più lungo (tra le 50.000 e le 80.000 ore) rispetto alle lampadine a incandescenza (750 ore) o fluorescenti (7.500 ore) e, conseguentemente, anche inferiori costi di manutenzione.
Il sistema di illuminazione a LED richiede una quantità di energia molto bassa per funzionare, generando un flusso luminoso di ben 5 volte superiore rispetto alle lampadine classiche, con un funzionamento a bassa potenza assorbita. Una caratteristica che non solo permette un notevole risparmio energetico e riduzione delle emissioni, ma che si adatta perfettamente all’utilizzo delle energie rinnovabili grazie all’elevata efficienza che somma quella intrinseca del Led a quella del circuito di generazione energetico che non ha sostanzialmente perdite di carico.
Tali caratteristiche, unitamente ad un ulteriore minore dissipazione di calore, fanno sì che il flusso luminoso iniziale venga conservato all’80% anche dopo 50.000 ore di funzionamento. L’efficienza della tecnologia a LED dipende dal fatto che solo una minima parte di energia viene assorbita e dissipata in forma di calore. Da notare, quindi, come le lampade al LED restino fredde anche dopo molte ore di utilizzo, permettendo così di essere installate anche a contatto con materiali come il legno o la plastica che normalmente temono un calore eccessivo.
A ribadire i loro effetti positivi in termini di ridotto impatto ambientale, va sottolineato come i LED non contengano gas nocivi o altri materiali inquinanti come mercurio, piombo o metalli pesanti dannosi sia per l’ambiente sia per la salute: a renderli maggiormente sostenibili anche l’assenza di emissione ultravioletta (raggi UV) che, oltre ad attirare insetti e alterare le forme, è dannosa per l’uomo se sottoposto a lunghe esposizioni nel tempo. Questo punto, di concerto con la questione dei pesi e ingombri, (ridotto consumi di materiali e materie prime per la costruzione dei dispositivi) è stato evidenziato anche nei “Quaderni Ambiente e Società” dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), in cui viene esplicitato come un “aspetto decisamente non trascurabile sia rappresentato dagli innegabili vantaggi a livello di sostenibilità ambientale di questa tecnologia. Basti pensare, innanzitutto, alla diminuzione della quantità di materiale usato nella produzione con conseguente riduzione dei pesi e degli ingombri. Inoltre, i tipi di materiali utilizzati in fase di smaltimento agevolano le operazioni di selezione e separazione, considerata la semplicità dei collegamenti e le minime dimensioni. Infine, si sottolinea l’assenza di mercurio, sostanza tossica e nociva per la salute dell’uomo, degli animali e per la conservazione dell’ambiente. A seguito dell’emanazione della Direttiva 2005/32/CE, le lampade a vapori di mercurio sono in fase di ritiro dal mercato e perderanno la Certificazione CE a partire dal 2015; le ditte produttrici ne hanno ridotto quindi la quantità, ma rimane una sostanza da controllare in fase di dismissione o fine vita del prodotto”.
A tali punti si aggiunge una maggiore resistenza agli urti, che in tandem con le “minime dimensioni” già menzionate da ISPRA, rendono i LED facilmente integrabili e incapsulabili all’interno di pavimenti, pareti, soffitti ecc., rendendoli perfetti per grandi spazi come aziende, attività commerciali ecc., che necessitano anche un’accensione immediata, in modo che la luce sia emessa in modo costante senza intermittenze.
In particolare, nell’ambito delle grandi superfici di vendita della Gdo, la tecnologia a Led è oggi fondamentale sotto diversi punti di vista come le innumerevoli installazioni confermano. Non solo perché impatta positivamente sulla bolletta energetica del punto di vendita, ma perché permette di implementare tutti i moderni concetti di design luminoso che rendono possibile il completamento di allestimenti moderni che garantiscono una shopping experience di alto livello. L’illuminazione del punto di vendita non è solamente un elemento funzionale, ma sempre più un asset di marketing capace di generare engagement e attrattività. Inoltre, grazie all’irrisoria emissione di calore, consente di gestire la climatizzazione della superficie di vendita in modo più efficace, puntale ed economica.
Nel contesto commerciale, l’illuminazione a LED è ottimale sia per valorizzare la merce esposta sia per mettere in risalto i punti di forza del punto vendita. Prendiamo il caso dei supermercati: secondo uno studio scientifico del’EHI Retail Institute di Colonia, l’illuminazione a LED può avere un effetto positivo sulle vendite del reparto prodotti freschi, incrementandole fino al 5%. Le recenti innovazioni opto-elettroniche hanno, quindi, aperto a nuovi orizzonti del Lighting Design, facendo emergere prestazioni e caratteristiche tecnico-funzionali nettamente superiori rispetto a quelle delle fonti luminose tradizionali. Figure professionali come quella del light designer possono allora diventare strategiche sia per creare una buona “prima impressione” davanti agli occhi dei clienti, sia per costruire un percorso che possa accompagnare i consumatori durante tutta l’esperienza di acquisto.
In questo quadro, il LED si sta confermando come la sorgente luminosa più promettente e, con ogni probabilità, la tecnologia sostenibile del futuro. In parallelo, si è arricchita e diversificata la gamma delle componenti elettriche ed elettroniche, termiche e ottiche che costituiscono il cosiddetto “Sistema LED”, l’aggregato tecnico alla base delle migliori prestazioni nel campo. A questo proposito, sul mercato sono presenti diversi operatori in grado di affiancare diverse tipologie di clienti (dalle grandi aziende alle PMI), per (ri)disegnare e sostituire i vecchi impianti luminosi, con il LED. Tra questi vi è Repower, gruppo internazionale tra i principali operatori energetici per i servizi alle PMI italiane, che, oltre a offrire un’esperienza consulenziale ad hoc, ha diverse soluzioni per l’efficienza energetica, come il servizio DIODA, per la sostituzione di lampade tradizionali con la migliore e più efficiente tecnologia a LED.
Quanto fin qui esplicitato, "mette in luce" come il LED sia la frontiera anche per quel che riguarda l’illuminazione pubblica, dove con lo sviluppo del modello della Smart City, rientra nelle tecnologie da utilizzare. Le città, infatti, vengono riprogettate attraverso l’uso della rete e di nuove soluzioni digitali, consentendo di migliorare la vita nelle aree metropolitane, di ottenere un’efficienza energetica più diffusa, mantenendo inalterata la sicurezza degli impianti. In tali "nuove città", i sistemi di illuminazione sono in grado di dialogare tra di loro al fine di ridurre i consumi, massimizzando l’efficienza.
In conclusione, il LED - usato pure in campo artistico tanto da rientrare in quelle ricerche e sperimentazioni che dal XX secolo in poi sono state denominate “Light Art” - è sicuramente l’illuminazione del futuro, su cui vale la pena investire per efficientare la propria azienda, in un’ottica win-win per sostenibilità economica e ambientale.