La sostenibilità è un campo di forte interesse per il settore alimentare, a partire dalla produzione. Lo ha ribadito, in apertura della ventesima edizione di Cibus, Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare

La sostenibilità è un campo di forte interesse per il settore alimentare, a partire dalla produzione. Lo ha ribadito, in apertura della ventesima edizione di Cibus, il salone internazionale dell’alimentare che si tiene annualmente a Parma, Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare: "La sostenibilità ambientale è un processo che dobbiamo assolutamente percorrere; ma è bene essere chiari: comporta enormi sacrifici sul piano economico e sociale e più restringiamo i tempi, maggiori saranno i sacrifici delle aziende e dei cittadini".

"Il made in Italy si trova di fronte a sfide specifiche legate ai trend di sostenibilità e salubrità che spesso entrano in contrasto con la tradizione culturale -aggiunge Giulio Busoni, partner di Porsche Consulting commentando le parole di Ivano Vacondio-. L’industria alimentare, secondo settore manifatturiero del Paese, deve lavorare su tre direzioni di innovazione, non solo di prodotto come le proteine alternative, ma anche di modello di business, come la transizione verso ecosistemi esperienziali che fidelizzano il cliente, e la spinta verso innovative strategie multicanale per rispondere alle nuove esigenze di consumo e accelerare l’internazionalizzazione. Voglio inaugurare una nuova stagione per l’industria alimentare, andando incontro alle nuove sfide, cogliendo le opportunità future ma restando sempre pronti a fronteggiare le minacce che incombono sulle nostre eccellenze".

Giulio Busoni, Porsche Consulting

A proposito dei possibili sacrifici economici e sociali legati ai tempi di realizzazione, ai quali accennava all'inizio Ivano Vacondio, Giulio Busoni aggiunge: "Sono d’accordo che la transizione ecologica è improrogabile e ha un costo rilevante, ma il Pnrr aiuterà mitigando parte dei costi, con un supporto alla filiera agricola pari a 6,8 miliardi di euro per l’ammodernamento tecnologico, per la logistica e per la produzione di energia pulita. In questa transizione ognuno può definire il proprio ruolo secondo tre principali approcci: identificando benefici importanti, ma circoscritti, per esempio relativi alle emissioni di CO2, oppure (e così può trarne un vantaggio competitivo) creando nuovi modelli di business fondati sulla sostenibilità come sta accadendo nell’automotive, o, infine, come aspirazione più visionaria, risolvere problemi sociali su scala globale".

Porsche Consulting, società specializzata nella consulenza operativa e strategica con una rete di 12 uffici, ha una visione che deriva dal suo patrimonio storico: trasferisce l’esperienza di forte trasformazione che sta vivendo il settore automotive al settore dei beni di largo consumo e della distribuzione. Alcune analogie: la sfida dei motori elettrici è equivalente a quella dei nuovi ingredienti a basso impatto ambientale, l’evoluzione delle abitudini di consumo come la mobilità condivisa (shared mobility) rivoluzionano il mercato tanto quanto le tendenze nel benessere e nella salubrità.

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