Sottosegretario Alberto Giorgetti: salvi i conti dello Stato ora tocca alle famiglie

L'obiettivo primario era evitare di finire come la Grecia. Scampato il pericolo, si può pensare a politiche di sostegno dei redditi e dei consumi, facendo i conti con gli stretti margini lasciati dalle compatibilità finanziarie. Questo è uno dei punti salienti toccati nella conversazione che Gdoweek ha avuto con Alberto Giorgetti, sottosegretario all'Economia. L'incontro è avvenuto a margine della presentazione milanese della 44esima edizione della Fiera del Riso di Isola della Scala. Giorgetti ha deleghe sui Monopoli di Stato, sui giochi e sulle dogane. E proprio rifacendosi a quest'ultima specifica competenza pone l'accento sulla ripresa delle nostre vendite all'estero. D'altro canto gli ultimi dati rilasciati dall'Istat al riguardo sono eloquenti: nei primi sette mesi di quest'anno le esportazioni sono aumentate del 12,5%, con una dinamica più vivace per i paesi extra Ue, cresciuti del 13,8% e in particolare verso quei Paesi che hanno ripreso prima degli altri a marciare (come Brasile, India e Cina, che per la verità non sono mai entrati in recessione) e discreta è anche la performance dell'export all'interno dell'Ue, con un incremento del 18,9%.

Il Pil cresce però la crescita è sostenuta solo dalla domanda estera e quindi a beneficiarne sono solo le aziende che esportano ...

Sì. La dinamica dell'export è estremamente positiva; nel 2009, i noli erano diminuiti di oltre il 40%, si
I conti dello Stato
sono salvi, adesso
tocca alle famiglie 
era cioè praticamente dimezzato, oggi siamo tornati ai livelli del 2008. I consumi interni sono fermi, ma con realismo bisogna dire meglio di niente ...

I noli sono quelli di navi che viaggiano per le grandi industrie manifatturiere. Le piccole e medie imprese sono ancora al palo?

Non è proprio così, anche se, certo, le pmi per vendere all'estero devono fare sistema. Ci sono, però, nicchie dove produttori anche piccoli hanno con lungimiranza puntato su qualità, tecnologia e ricerca. Per stare nell'alimentare, posso pensare al vino, un prodotto che oggi vendiamo benissimo in tutto il mondo, oppure, prendendo spunto da dove ci troviamo, si può citare l'esempio del riso. I coltivatori di vialone nano, per parlare di una piccola produzione, sono riusciti ad aumentare il prezzo del prodotto nonostante il costo del riso sui mercati mondiali sia crollato, e tutto il sistema riso italiano riesce ad aumentare le sue esportazioni. Il segreto sta nel dare valore aggiunto a materie prime o a semilavorati che, magari, dobbiamo anche importare, ma che si trasformano da commodity a prodotti di pregio.

A questo proposito, una divagazione anche se la questione non è di stretta competenza del suo dicastero: in questi mesi, fatti di cronaca poco edificanti ci hanno fatto scoprire che invece alcuni produttori alimentari partono da semilavorati o materie prime di importazione di qualità scadente. Come si può rassicurare il nostro consumatore?

Oggi, abbiamo tutte le possibilità di verificare i percorsi seguiti dall'importazione delle materie prime e le società che costruiscono questi percorsi e, quindi, disponiamo di strumenti efficaci per la tutela del prodotto di qualità e per garantire al consumatore nazionale che sta spendendo bene i suoi soldi. Questo vale, soprattutto, per prodotti dell'eccellenza agroalimentare italiana, come il vino, il riso e l'olio, per i quali ci stiamo attivando assieme agli organismi pubblici preposti per una seri di progetti di rintracciabilità; per l'olio, il sistema è già stato attivato, abbiamo un progetto imminente per il riso e seguirà il vino.

Torniamo al tema principale: che cosa avete in agenda per il rilancio dei consumi?

Quando è scoppiata l'emergenza finanziaria la nostra priorità è stata tenere i conti pubblici in ordine e ci siamo riusciti. Ora è il momento di creare sviluppo, destinando le risorse disponibili (non sono molte) alle famiglie, perché vengano rimesse in circolo, mentre siamo contrari a nuovi sgravi fini a se stessi perché non incidono sull'economia. Su come fare è aperto il dibattito all'interno della coalizione di governo econ l'opposizione. Questa propone, ad esempio, la strada -legittima- dell'aumento della tassazione delle rendite finanziarie, noi siamo contrari sia perché la misura rischierebbe di risultare inefficace per i detentori di grandi rendite, in grado di spostare i capitali verso paesi più convenienti, sia perché non vogliamo aumentare la pressione fiscale.

Si potrebbero liberare risorse con una lotta più incisiva all'evasione fiscale.

In realtà quest'anno le entrate da accertamento sono triplicate e nel computo consideriamo solo risorse arrivate tramite sistemi ordinari e non gli introiti dello scudo. Le metodologie di verifica oggi sono molto più efficienti.

Sempre a proposito di pressione, non c'è il rischio che il federalismo la faccia aumentare?

Un pericolo che vogliamo scongiurare, ma non nascondo che sulle conseguenze dell'introduzione del federalismo fiscale ci sono ancora incognite e problemi da risolvere.

Lei ha deleghe su giochi e Monopoli e quindi sulla vendita di sigarette. Crede sia giusto che uno Stato lucri su queste voci?

Quella dei giochi è ormai una delle prime industrie del Paese per fatturato e addetti, ed è cresciuta anche grazie alla crisi economica, ma è di gran lunga meglio che lo Stato abbia una funzione di controllo. Ci sono aspetti di grande rilevanza sociale, ne siamo consapevoli, e insiema alla Presidenza del Consiglio stiamo pensando a un progetto sulle cosidette “ludopatie”. Per quanto riguarda il fumo, le ricerche parlano chiaro: i consumi stanno aumentando ovunque e i migliori clienti sono i giovani. Meglio che sia lo Stato a manovrare la leva prezzo per disincentivare i consumi, piuttosto che lasciare alla libera iniziativa dei privati.

Ci lasciamo alle spalle un'estate di veleni e litigi tra partiti. Non crede che la gente voglia che ci si occupi di problemi più reali?

Lavoriamo affinché l'azione del Governo riesca ad incidere ancora più efficacemente sulle questioni che interessano al cittadino. Sono certo che l'autunno porterà consiglio.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome