Succhi e acque fruttate allargano la funzionalità

Categoria molto ampia, costruita su molteplici esigenze, con dinamiche estremamente variegate. Ma per tutti s'impone il trend del benessere (da Gdoweek n. 2/2017)

Il mercato delle acque aromatizzate e dei succhi presenta a livello distributivo una differenziazione riguardo al ruolo dei prodotti nelle superfici dei pdv. Mentre i succhi, soprattutto quelli classici che rappresentano la pancia del mercato, vengono considerati commodity, le acque aromatizzate e le novità movimentano, invece, la categoria attraendo nicchie di consumatori e target più specifici.
Carrefour posiziona i succhi di frutta in genere vicino alle bibite, anche se ci possono essere variazioni a seconda del formato di vendita. Il mercato delle acque aromatizzate è in fase di start-up: a breve verranno inserite una 15ina di referenze. In un ambito di prossimità come quello d’elezione di Crai la collocazione può variare a seconda delle dimensioni del pdv e del posizionamento, ma in genere succhi e acque sono a fine percorso, con le bevande. La suddivisione tra reparto e area frigo vale anche per Bio C’Bon, che suddivide i succhi per la famiglia nei formati da litro e le confezioni in pack per i bambini, posizionati nel reparto, dalle acque aromatizzate, smoothie e tisane fredde, collocate nel frigo in abbinamento alla IV gamma, per la vendita in cross selling. “Abbiamo avvertito una leggera flessione nella vendita dei succhi freschi nel formato più grande -spiega Leonardo Ciriello, responsabile acquisti Bio C’Bon- mentre i succhi per i bambini e lo snacking salutistico sono in crescita, alcune referenze in maniera particolare, per esempio l’acqua di cocco”. Megamark al momento non tratta il segmento delle acque aromatizzate. Il comparto dei succhi di frutta, negli ultimi anni, è stato rafforzato invece con l’inserimento di referenze biologiche e con referenze “funzionali” come bevande piatte base aloe, tisane (in bottiglia da consumare fredde) e succhi senza zuccheri.

I dati di mercato diffusi da Iri e aggiornati a ottobre 2016 riferiscono un calo generalizzato a volume e a valore, in alcuni segmenti anche a due cifre. L’andamento è confermato da buyer e category. “Il mercato dei succhi di frutta a lunga conservazione è in sofferenza da alcuni anni -afferma Gianluca Longoni, category succhi di frutta, birra e alcolici di Carrefour Italia-, e nel 2016 sconta anche l’impatto della torrida estate precedente. L’aspetto trainante del mercato è legato ad acquisti che premiano la qualità della materia prima e che hanno un prezzo base al litro più elevato. Sono i prodotti innovativi, rispettosi dell’ambiente, con alta percentuale di frutta e bassa presenza di zuccheri aggiunti, meno calorie, anche attraverso la scelta di formati più piccoli, provenienza certificata e controllata della materia prima”. Il fatturato quindi tiene meglio. Aiutano le vendite le esposizioni di prodotti naturali nel settore del fresco e dell’ortofrutta, con shelf life più brevi e ricettazioni particolari, di prezzo più elevato. Una tendenza confermata da Crai: “La categoria beneficia del fenomeno salutistico e vede in aumento il pubblico adulto, che seleziona il prodotto in base alle sue proprietà nutritive -spiega Arnaldo Giavazzi, buyer freschi, surgelati, bevande e commercializzato di Crai-. Il fenomeno del salutistico e naturale inizia a incidere in maniera notevole sul comparto, in quanto è diventato un vero e proprio stile di vita. Ai tradizionali succhi e nettari, si sommano  bevande alla frutta funzionali e salutistiche, nonché biologiche”.
La pancia del mercato resta quella dei succhi in formato 200x3 o x6 rivolte ai bambini, poi i brick e i Pet da litro, sempre nei gusti classici pesca, pera, albicocca e arancia. “Tra i prodotti con trend di vendita interessanti -prosegue Giavazzi- ci sono il formato 50 cl in vetro, spesso associato alle referenze bio, e i formati per il consumo out of home. Si consolida l’interesse crescente per i prodotti biologici e addizionati di fibre, fattore che sta dinamizzando fortemente il comparto creando opportunità per produttori e retailer”. In crescita il mercato delle acque aromatizzate, nonostante il posizionamento premium. “L’incremento più consistente a valore riguarda i super drink -dice Ciriello per Bio C’Bon-. Proponiamo anche i centrifugati, con una shelf life un po’ più breve e misti di frutta e verdura, che abbiamo inserito da un anno a questa parte e che funzionano particolarmente bene nella stagione estiva”. Per l’alto di gamma Bio C’Bon ha un marchio esclusivo di succhi francese, preparato espressamente per l’insegna: Très Presses.

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