Supera i 7,5 milioni il fatturato 2007 dei salumi made in Italy

Lo scorso anno, la produzione nazionale di salumi è aumentata dell'1,3%, arrivando a 1,177 mio/t e il fatturato del comparto è, complessivamente, arrivato a quota 7.504 mio/euro (+1,7%): un miglioramento, quest'ultimo, al di sotto del tasso di inflazione e quasi interamente dovuto alla crescita di produzione, considerato che i prezzi all'ingrosso sono aumentati solo dello 0,4%. Tra i fattori positivi vi è, ancora una volta, l'export che, nonostante il rallentamento della crescita del commercio internazionale e il deciso apprezzamento dell'euro, anche nel 2007 conferma l'apprezzamento per i salumi made in Italy: secondo i dati Istat, l'anno scorso sono state esportate circa 105.900 t di salumi (+4,3%) per un valore di 820 mio/euro (+6,6%).

In crescita prosciutto crudo, cotto e salami
Prosciutto crudo e prosciutto cotto hanno rafforzato la loro posizione di prodotti leader del settore, arrivando insieme a rappresentare in quantità il 48,2% e in valore ben il 51%.
Nel dettaglio, i prosciutti crudi hanno realizzato un +1,8% in volume, pari a 283,1 mila t, mentre il valore ha raggiunto 1.997 mio/euro (+2,8%). Più contenuta la crescita per i prosciutti cotti (+0,9% pari a 283,7 mila t, per un controvalore di 1.830 mio/euro (+1,9%).
Per quanto riguarda gli altri prodotti, la produzione di mortadella è salita a 172 mila t (+0,3%), ma ha registrato un leggero calo in valore (653 milioni di euro, -0,3%), mentre è stato decisamente buono il 2007 per i wurstel, che hanno registrato un aumento del 3,1% in quantità (59.900 t) e del 4,4% in valore (213 milioni di euro). La ragione principale del buon andamento è stata la ripresa dei preparati a base di pollo, dopo la crisi del 2006 determinata dalla vicenda influenza aviaria. Pancetta (+1%) e coppa (+0,5%) hanno evidenziato un andamento in linea con il trend di settore. Per entrambi i prodotti, tuttavia, i valori si sono leggermente ridotti, a causa di una contrazione dei prezzi di vendita intorno all'1,5%. Buona la situazione per il salame, dove al +1,1% in quantità ha però fatto riscontro un solo +0,3% del fatturato, mentre lo speck ha registrato un +0,7% sia in quantità che in valore. Anche la bresaola ha rafforzato la crescita degli ultimi anni sia nelle quantità (+1,8%) sia nel fatturato (+2,2%).

Prezzi contenuti e preaffettati
sostengono la domanda interna

Il leggero incremento della domanda interna sul 2006, pari allo 0,7% è da attribuire in buona parte ai prezzi contenuti con cui sono stati posti in vendita i salumi - almeno rispetto ad alcuni prodotti concorrenti. I prezzi al consumo dei prodotti di salumeria, secondo Assica, sono aumentati nel 2007 molto meno dell'inflazione e sono addirittura diminuiti per alcuni prodotti: a fronte di un indice generale del 2.6% i salumi sono cresciuti dell'1,9% mentre la carne suina è cresciuta solo dell'1,1%. A questo si aggiunge il ruolo rilevante delle confezioni di salumi preaffettati, la cui crescita non pare subire flessioni. Il loro maggior costo è giudicato meno importante rispetto al contenuto di servizio, in particolare da parte di single o di persone con minore tempo a disposizione per la cucina.
Per quanto riguarda le varie tipologie di prodotto, i prosciutti crudi sono cresciuti dello 0,7% a volume: l'aumento dei consumi dei prosciutti crudi nel 2007 è da attribuire esclusivamente alla produzione nazionale visto che, dopo oltre dieci anni di aumenti, nel 2007 l'import di questi prodotto è risultato in sensibile diminuzione (-19,6%).
Il consumo degli altri prodotti di salumeria è stato sostanzialmente stabile: prosciutto cotto e salame sono cresciuti dello 0,4%, mentre mortadella e wurstel hanno registrato un+0,3%, un aumento che va attribuito unicamente ai wurstel visto il leggero calo della domanda per la mortadella

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