Tannico, l’assortimento è la chiave del successo

Dall’online al fisico: fra le iniziative previste nel 2019 l’apertura di un flagship a Milano, e lo sviluppo del b2b (da Gdoweek n. 6)

È nata solo sei anni fa come una startup che si proponeva di raccontare il vino con un linguaggio nuovo e accessibile. In poco tempo è diventata l’enoteca online di vini italiani più grande del mondo, chiudendo il 2018 con ricavi in crescita del 40% su base annua, quasi 15 milioni di euro di fatturato e oltre un milione di bottiglie vendute in tutto il mondo: l’export oggi rappresenta il 10% dell’intero fatturato di Tannico.

Approccio tailor-made e grande offerta dei prodotti i punti di forza dell’etailer, uniti a tecnologie avanzate e a una logistica impeccabile. Nel 2018 Tannico ha proposto due nuovi servizi: il Personal Sommelier, per dialogare con gli esperti Tannico direttamente su WhatsApp; e Tannico Yacht&Sail, servizio di consegna a bordo della propria imbarcazione.

Non mancano nuovi progetti, come ci racconta Marco Magnocavallo, fondatore e amministratore delegato di Tannico.

Qual è il vostro approccio al consumatore?

Parte del successo e della crescita di Tannico è stata certamente dovuta all’assortimento. Abbiamo al momento 15.000 etichette da più di 2.500 cantine, un’offerta estremamente apprezzata dal consumatore, perché nel mondo fisico tradizionale è molto difficile riuscire ad avere un’ampiezza di catalogo che comprenda già 700/800 etichette.

Questa nostra ampiezza e profondità fa sì che il consumatore da noi possa scegliere per denominazione avendo proposte di premiati, piuttosto che per fascia di prezzo, filosofia di produzione, naturali, piccoli artigiani, marchi consolidati.

Come vi differenziate dalla distribuzione moderna?

Tendiamo ad avere un catalogo dove non trattiamo prodotti presenti in gdo, canale nel quale spesso vanno prodotti con fascia di prezzo bassa, intorno ai 5/6 euro. L’altra differenziazione principale e fondamentale è che da noi si trovano 500 cantine di artigiani, non facilmente reperibili nella distribuzione moderna.

Pensate di stringere partnership con retailer?

Stiamo facendo qualche ragionamento su questo tema. Per quanto riguarda accordi diretti con la gdo, stiamo pensando soprattutto a quel che riguarda la selezione di artigiani della vigna che non arrivano facilmente nelle tradizionali catene di mass market. In questo senso, noi possiamo fare da selezionatore di qualità presso i produttori.

Altri progetti per il 2019?

Nel 2019 ci concentreremo sulla valorizzazione del catalogo e selezione degli artigiani della vigna, che già è composto da 300 diverse cantine per un totale di circa 2.000 etichette. Lavoreremo anche nel fisico con l’apertura di un flagship store e con la presenza di un angolo Tannico in spazi già esistenti e, nella seconda parte, dell’anno apriremo un nostro wine bar a Milano dove non ci sarà vendita di bottiglie, ma soltanto mescita. Cercheremo di creare uno spazio dove si possa consumare e vivere la filosofia vicina al mondo Tannico. Milano sarà un test con l’idea che, se il format funzionerà, potremo portarlo in giro per l’Italia e magari anche all’estero. Infine, la terza linea importante è lo sviluppo dell’attività del b2b che abbiamo lanciato l’anno scorso e che ci permette di servire il canale horeca con la stessa facilità con cui serviamo il cliente finale.

Arriverà mai un vino con etichetta Tannico, magari anche in gdo?

No, credo di no. Arriveranno senz’altro selezioni di vini scelti da Tannico che hanno tutte le caratteristiche, secondo noi, per avere successo presso il consumatore. Ovviamente noi, raccogliendo una grande quantità di dati e avendo un ampio parco consumatori, cominciamo a capire abbastanza facilmente quali sono i prodotti preferiti dai clienti.

Chi sono oggi i vostri principali competitor?

Siamo partiti sei anni fa e per noi i competitor erano le altre aziende attive nell’online, nel corso degli anni però si è aperto un divario molto grande con loro, non solo in termini di volumi. Tenga conto che nel 2018 abbiamo fatturato più di tre volte quello che ha fatto il competitor più vicino a noi … Adesso, quindi, stiamo cominciando a guardare oltre l’online, direttamente ai competitor presenti nel mondo del brick&mortar.

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