Lunik, nuova era per il personal fashion

    • Università: International Retail Management Emlyon Business School
    • Tutor:

      Monica Grosso

    • Studenti:

      Armandon Alix, Duchateau William, Eymard Pierre, Fournier Cassandre, Lemarchand Jean, Nica Hugo, Nicolas Pierre, Pinard Clotilde

    Un concept store specializzato nell’ultra-personalizzazione di abiti e accessori: questo l’elemento innovativo del progetto Lunik. L’offerta consente ai clienti di stampare o ricamare qualsiasi cosa sugli abiti acquistati, i quali devono solo scegliere il design che desiderano, anche tra quelli già esistenti. Il cliente è accompagnato durante l’esperienza nello store e, per assecondarla, il punto di vendita è progettato in modo tale che i commessi possano aiutare, parlare e consigliare sedendosi ad un tavolo con gli avventori. I capi di abbigliamento e gli accessori saranno realizzati in cotone biologico e avranno l’etichetta Made in France. È previsto inoltre che ogni tre settimane, Lunik ospiti un artista che esprima la sua arte con i prodotti del negozio o con i suoi. Il concept ha una missione ben precisa: promuovere l’unicità e lasciare che le persone si vestano e siano come preferiscono. Il target di Lunik è individuato nelle persone dai 15 ai 40 anni, maschi e femmine, con un reddito medio-alto, residente prevalentemente nelle grandi città.

    Anche se il mercato del prêt-à-porter è in calo, in Francia nel 2018, vale ancora 150 miliardi di euro di fatturato, il 2,7% del Pil francese e un milione di posti di lavoro.

    All’interno di questi 150 miliardi di euro, 74 sono il risultato diretto del commercio al dettaglio, mentre il commercio all’ingrosso rappresenta 43 miliardi di euro con la produzione che si attesta ai 33 miliardi di euro.

    È possibile classificare le principali evoluzioni da seguire su questo mercato in tre tendenze principali: i nuovi modi di fare acquisti quali l’eCommerce, lo social shopping ecc .; la necessità di personalizzazione; l’importanza dell’esperienza del cliente. Lunik affronta questi tre ambiti con la un’offerta mirata: non solo è proposta l’ultra-personalizzazione, ma anche la vendita attraverso un sito web e con i social network, in particolare Instagram.

    Il punto di vendita di Lunik è progettato per essere uno spazio co-creativo con un’area centrale dove le persone possono sedersi, discutere e progettare i loro vestiti, aspettando che il pezzo di stoffa sia personalizzato. Una delle due macchine da ricamo sarà posizionata al centro del tavolo, assistita da uno o due designer-venditori, pronti a discutere con i clienti sui loro disegni e scelte dal catalogo; inoltre questi addetti si occupano dei piccoli aggiustamenti (scrivere nomi e ricamare piccoli disegni fatti a mano). La collezione base da personalizzare è mostrata sulla parete sinistra del negozio. La parete antistante sarà divisa in 5 sezioni, a partire da sinistra: magliette, cappellini, felpe, borse e calzini. Lo spazio a destra dell’ingresso sarà dedicato a una selezione di mix pre-realizzata, pronta per la vendita degli articoli base, personalizzati con combinazioni di design e tipografie più vendute dal catalogo proposto. Lo spazio posteriore sarà dedicato alle collezioni degli artisti. Anche questi articoli saranno pronti per la vendita. Quando non esiste una collezione di artisti, questa parte sarà un’estensione dell’area degli elementi pre-progettati.

    Lunik è molto vicino a un target giovane, e conseguentemente, la comunicazione sarà basata sull’utilizzo dei social media: Instagram, Facebook, Twitter, Pinterest e il sito web. La comunicazione offline sarà composta da: volantini, articoli e promozioni realizzati dagli artisti presentati nel negozio.

    Approccio finanziario

    I profitti sono attesi sui margini elevati, piuttosto che sui volumi. La percentuale di margine prefissata è del 66% per ciascun prodotto, al netto del costo del lavoro, le tasse ecc.

    Lo scontrino medio previsto vale 55 euro, che genera a un fatturato del primo anno di 972.400 euro con 648.267 euro di margine lordo. Tuttavia, per il primo anno sono da computare costi elevati per cui il punto di pareggio è previsto per il secondo anno di attività.

    Le spese previste sono: 50.000 euro in lavori di ristrutturazione, 500.000 euro in costi di manodopera (incluso il contributo del datore di lavoro) e 121.550 euro per le spese di marketing e comunicazione (incluso lo sviluppo del sito web).

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