Ortobrutta, salvare frutta e verdura non è mai stato così semplice

    Ortobrutta
    • Università: Luigi Bocconi
    • Docenti:

      Sandro Castaldo

    • Studenti:

      Hanna Doszpoth, Elena Guidi, Zhaodongfang He, Rina Kawagishi, Edoardo Vallesi, Yibao Zhang

    Ortobrutta nasce da un problema di vendita al dettaglio che inficia per un miliardo di dollari: lo spreco alimentare. A ogni raccolto un agricoltore italiano è costretto a scartare gran parte della sua produzione perché non conforme ai canoni estetici imposti dalla grande distribuzione su dimensioni, forma e buccia. Ciò provoca non solo ingiustificati sprechi di cibo, ma anche un danno economico sempre più insostenibile per gli operatori del settore. In una stagione senza particolari problemi meteorologici, in media viene scartato il 20% della produzione totale, percentuale che sale al 70-80% con una stagione atmosfericamente instabile. Inoltre, frutta e verdura imperfette vengono spesso respinte dai supermercati e rappresentano circa il 40% dello spreco alimentare totale in tutto il mondo.

    Ortobrutta risponde al problema. Il modello di business prevede la raccolta di frutta e verdura non conforme e prossima alla scadenza presso agricoltori e supermercati locali per essere poi messa sul mercato sia trasformata, sia fresca o surgelata; di fatto, rendere la "bruttezza" di questi prodotti la principale fonte di vantaggio competitivo, sottolineando la missione sociale alla base dell’attività fin dall'inizio del percorso.

    Layout

    Il primo negozio sarà situato nel quartiere Bocconi di Milano con l’obiettivo di rivolgersi a un target di studenti considerabili "Green Pioneers": giovani consumatori interessati a condurre uno stile di vita sano, attenti ai problemi di sostenibilità con un tempo di pausa pranzo limitato.
    Per quanto riguarda il layout, il punto vendita è pensato per essere posizionato all'angolo della strada con due vetrine: una renderà la cucina visibile ai passanti, l'altra vicino all'ingresso con un food locker per il take away attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Il progetto vede anche lo sviluppo di un'applicazione attraverso la quale i consumatori possono effettuare i propri ordini ritirabili al locker tramite apposito Qr Code.

    Il punto vendita Ortobrutta sarà suddiviso in due aree principali: una dedicata alla vendita al dettaglio, e l'altra ai servizi di cucina come lavare-pelare-tagliare-cuocere verdure e frutta che viene poi utilizzata per la preparazione dei piatti pronti. Gli chef si occuperanno anche della preparazione dei box pranzo/cena per il servizio da asporto.
    All’ingresso del punto di vendita è presente l'isola di frutta e verdura dove vengono esposti i prodotti freschi “brutti”. Successivamente i consumatori potranno spostarsi nello spazio adibito all’ortofrutta congelata e tagliata; a sinistra una parete con distributori di frutta secca permette la creazione creare di snack vegani personalizzati.
    Tra i prodotti surgelati e quelli freschi sarà posizionato un juice bar dove i consumatori hanno la possibilità di creare il proprio succo con i prodotti presento in store. Le pareti di Ortobrutta mostreranno i principali valori e la mission con dati sullo spreco alimentare al fine di coinvolgere i consumatori e renderli parte attiva di questo progetto virtuoso.

    Comunicazione

    Per quanto riguarda la strategia promozionale, poco prima dell'apertura è previsto il posizionamento di food truck nei pressi delle università di milanesi per far conoscere il Ortobrutta distribuendo assaggi. In occasione dell’opening verrà strutturato un evento con un ospite speciale coerente con la mission.

    Approccio finanziario

    I costi ammontano a 370.372,46 euro nel primo anno, generati principalmente da personale (158.400 euro), canoni di locazione (152.856 euro) e attrezzature (14.316,46 euro). Si prevede che in 2 anni i costi triplicheranno a causa del piano di espansione. Tuttavia, il supermercato dovrebbe generare un utile netto positivo sin dal primo anno (439.177,90 euro). Secondo i calcoli la ROI sarà pari al 206% nel primo anno.

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