- Università: Luigi Bocconi
- Docenti:
Sandro Castaldo
- Studenti:
Filippo Vimercati, Francesco Paolo Lamanna, Carola Savino, Maria Elisabetta De Sanctis, Emanuela Lopopolo, Luca Iasevoli
VEG VIEW è lo store punto di riferimento per chi segue un'alimentazione vegana o ha intenzione di avvicinarvisi. L'obiettivo è fornire un ampio assortimento di prodotti con i giusti strumenti per la preparazione di piatti gustosi in autonomia.
Secondo quanto emerge dalle ricerche effettuate da EURISPES e Coop si può affermare che il lifestyle vegano possa essere un valido punto di partenza per un business che vuole decollare. In particolare, i dati hanno evidenziato un aumento del numero di vegani in Italia dal 2014 al 2022 (dal 0,6% al 1,3% della popolazione totale). Inoltre, una categoria che oggi è in continua crescita è quella dei “vegani part-time” ovvero quegli individui che si stanno avvicinando al veganesimo senza però farne una vera e propria scelta di vita.
VEG VIEW si trova a Milano, città che svetta nella top 3 per consumo di piatti vegani, insieme a Roma e Bologna. Inoltre, il capoluogo lombardo si presenta come un contesto socioeconomico particolarmente ricettivo nei confronti dell’innovazione e con una comunità veg molto radicata. Il quartiere che più di tutti incarna questo spirito è Porta Venezia, da molti soprannominato “Porta Veg”, definendolo come il quartiere più verde di Milano.
VEG VIEW è strutturato come un alimentari, ma si differenzia grazie all’integrazione di due servizi volti a offrire al singolo cliente un’esperienza personalizzata, che permetta di diventare il suo punto di riferimento nel mondo della cucina vegana.
I servizi VEG VIEW
In particolare, i servizi sui quali si basa VEG VIEW sono:
Approccio finanziario
La stima dei ricavi del punto vendita è basata sull’assunzione che il Served AvailableMarket sia pari al 8-10% degli abitanti della zona di Porta Venezia (che conta circa 60.0000 abitanti, con proiezioni di crescita) che corrispondono al numero di potenziali clienti che consumano pasti vegetariani e vegani. Dal momento che sono presenti in dimensioni ridotte altri servizi veg (come ristoranti o mini store), ipotizziamo di servire circa il 35% del nostro target nel primo anno ed aumentare la nostra penetrazione negli anni successivi. I costi del venduto sono stimati all’80% del fatturato mentre i costi di marketing, fissati al 3% del fatturato il primo anno e ridotti al 1,5% dal secondo. Altri costi fissi comprendono energia, personale (partendo da 6 dipendenti full time, 2 part-time e uno store manager) e altri costi relativi a merchandising, servizi aggiuntivi e varie spese. Per la realizzazione del PDV invece, si stima un investimento totale di circa 2 milioni di euro, di cui oltre 1,8 milioni nell’acquisto dell’immobile di 250 mq e il restante nella realizzazione. Tali investimenti sono ammortizzati rispettivamente in 20 e 5 anni. Infine, tale investimento verrà finanziato per il 75% a debito, da restituire in 20 anni a un tasso del 2% risultando in un costo annuale per interessi di 91 mila euro. Per i primi due anni lo store avrà ROI negativo, mentre dal terzo anno, per effetto di minori spese di marketing e un aumento dei ricavi dovuto a una crescita naturale del target (CAGR 8%) e della nostra penetrazione, l’indice diventerà positivo.