Uli: sul mercato immobiliare tornano gli investitori che amano il rischio

Rischio non è più una parola impronunciabile nel mondo dell'immobiliare. Nella sua consueta analisi annuale sulle prospettive del real estate, Uli (Urban land institute), condotto in collaborazione con PwC, sottolinea che la crescita del mercato europeo, già avvenuta nel 2013, si consoliderà proprio grazie all'interesse per Paesi che per qualche anno sono rimasti fuori dal giro dei grande deal, come Irlanda e Spagna.

Su Spagna e Irlanda
Per il 51% degli operatori internazionali ad esempio Dublino è considerata una piazza primaria per investire, e la quota sale al 67% se si parla della Spagna nel suo complesso. Il Paese ha visto di recente l'ingresso di importanti operatori internazionali; non mancano però le voci contrarie di chi consiglia di aspettare un'uscita definitiva dalla recessione.
Assai meno rischiose sono le mete tradizionali dell'investimento immobiliare, Londra, Monaco e Parigi.

Italia poco considerata
L'Italia appare ancora abbastanza marginale nei processi internazionali, d'altro canto il nostro mercato degli investimenti immobiliari nel 2013 ha chiuso con un giro d'affari di 4 miliardi di euro; meno di un sesto di quanto raccolto solo da Londra e circa un terzo rispetto a Parigi.
Interessante infine rilevare che nella hit parade delle tipologie di investimento indicate come profittevoli vincono le residenze per studenti mentre arretrano nelle ultime posizioni i negozi centrali e i centri commerciali: un segnale che la ripresa dei consumi non è giudicata imminente.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome