Vola l’export di Parmigiano e Grana negli Stati Uniti

Arriva da Parmigiano e Grana Padano, i formaggi più blasonati del made in Italy, un segnale importante che riguarda tutto il comparto caseario italiano: la ripresa di consumi (e vendite) è ormai pienamente tangibile e per di più è spiccata. Lo dicono i dati Coldiretti relativi all'export nei primi cinque mesi dell'anno dei due stagionati per eccellenza: una crescita del 49% negli Stati Uniti, principale mercato di sbocco extracomunitario. Anche le vendite in Europa vanno bene, grazie a un incoraggiante +18%, mentre sul mercato interno si registra un aumento dei consumi rispettivamente del 6,2 per cento per il Grana Padano e del 2,7 per cento per il Parmigiano Reggiano nei primi sei mesi dell'anno. Quanto al sistema caseario nazionale nel suo complesso, le esportazioni sono in crescita del 12%.
L'andamento sui mercati internazionali - precisa Coldiretti - potrebbe ulteriormente migliorare grazie a una più efficace tutela delle denominazioni contro contraffazioni come quella del Parmesan, ma anche del Parmesao, Regianito, Reggiano, Parmesano, Pamesello o Parmezan. "Sul mercato europeo il gustoso formaggio - sottolinea l'associazione - è protetto dalle imitazioni sulla base del regolamento europeo di tutela delle denominazioni che consente di intervenire giuridicamente, anche se si moltiplicano i casi di imitazione".
Particolarmente grave è la situazione proprio negli Stati Uniti dove, a fronte di una importazione media dall'Italia di circa 10mila tonnellate all'anno di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, si producono secondo Coldiretti quasi 70mila tonnellate di Parmesan.

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