Coopernic spiega il futuro della distribuzione europea

I protagonisti Coop, Leclerc e Delhaize al confronto su consumatore, prezzo, modelli di business e rapporto con l’industria e il digital.

Uniti per primeggiare sui rispettivi mercati, mantenendo intatta un’identità autonoma e facendo leva su potere d’acquisto e performance implementate grazie ai best asset dei singoli. Questa la filosofia alla base della nuova supercentrale europea Coopernic formata da Coop italia, Delhaize, E.Leclerc e Rewe e fondata su mission e vision condivise, per un giro d’affari coinvolto pari a 130 miliardi di euro.

Nel corso di un incontro tenutosi al Coop Forum di Expo 2015 si è discusso del futuro della distribuzione, tra evoluzione del consumatore e dei canali, modelli di business e nuove relazioni con industria e produttori locali. Ecco quanto emerso dal confronto tra Marco Pedroni, Presidente Coop Italia, Michel-Edouard Leclerc, Presidente Mouvement E.Leclerc, Frans Muller, Presidente e Ceo Delhaize Group.

#consumatore emancipato, ovvero una figura sempre più razionale nell'approccio alla spesa, capace di scegliere per sé utilizzando tutti i canali e le fonti informative. Leclerc parla in proposito di iperscelta a cui rispondere con una varietà di format ed offerta controllata e consapevole, mentre Muller sottolinea l'importanza di considerare più fattori sinergici, dal prezzo all’assortimento, passando per servizi e tecnologia in store. "Il consumismo non è più di moda", concorda Pedroni.

#il giusto prezzo, che non ha niente a che fare con la cortina fumosa della guerra promozionale. Questo l'obiettivo da raggiungere per i player della distribuzione. In un contesto dove la convenienza è d'obbligo per la competitività, come sottolinea Muller, e dove il potere d'acquisto del consumatore non promette aumenti immediati, l'ottimizzazione del pricing gioca un ruolo chiave. In tal senso, ci sono ancora ampi spazi di manovra, evidenzia Pedroni. "Sui lavorati, più che sui prodotti agricoli, permane un margine di produttività che ci consentirebbe di vendere a prezzi più bassi” conferma a sua volta Leclerc.

#stratificare l'offerta Sulla scia della strategia del retailer francese, si tratta di offrire la massima ampiezza di gamma ed essere i migliori a tutti i livelli, da quello più basso al premium, con relative distinzioni. “Vogliamo essere meno cari di Carrefour e Auchan su ogni fascia, lasciando poi decidere alle famiglie su cosa focalizzarsi", conferma Leclerc. Detta in altri termini, si tratta di continuare a fare il supermercato, non il discount e nemmeno l'e-tailer, pur appropriandosi delle caratteristiche vincenti dei singoli canali, adattandole alla funzionalità di quello principale.

#ipermercato showroom. Un luogo fisico che si distingue dall'online perché veicolo di esperienza piacevole, che lo trasforma in un nuovo luogo di incontro per la comunità locale. "Bisogna implementare l'offerta e i reparti food ma anche non food", sottolinea Leclerc, "trasformando l'area vini in una vera e propria cantina, la sezione ortofrutta in un mercato e così via. L'ipermercato del futuro per me è simile a uno showroom".

#private label originale sia in termini di qualità, sia a livello di innovazione. “La nostra private label è una vera e propria marca, non agganciamo e imitiamo quello che c’è sul mercato”, sottolinea Pedroni, in accordo con Muller, che conferma: “Il nostro brand già compete alla pari con i big, lanciando per primo delle novità assolute”.

#digitalizzazione. "Stiamo lavorando a un progetto online, è ancora presto per dire qualcosa, ma sicuramente lo store sarà al centro strategie", dichiara Pedroni. Il futuro, per i player è nell'interconnessione. "In Francia con il drive siamo dei veri leader, abbiamo una quota del 50%, una bella risposta ad Amazon che detiene il 15%. Questo significa che è un bravo competitor, ma esattamente come lo era nel 1962 Carrefour", spiega Leclerc, gettando luce su un caso di successo dalla prospettiva integrata e favorevole, dove la key-word è complementarietà.

 

1 commento

  1. belle parole , bei propositi . ma le abbiamo sentite tante volte dal 1990 in avanti . riusciranno a mettere in pratica ?? . fino ad ora le grandi centrali
    sono servite solo a richiedere più sconti al produttore . la realtà è diversa
    dai forum ………

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