Rallenta la crescita del credito al consumo

Chissà perché essere indebitati è sintomo della maturità di una nazione. Eppure, in tutti i rapporti sull'andamento del credito in Italia si sottolinea, invariabilmente, che il ricorso dei nostri connazionali al finanziamento è significativamente più basso rispetto a quello dei paesi definiti appunto più “maturi”. Si tratta di un tic terminologico cui non sfugge neppure l'ultimo rapporto sul credito al consumo in Italia rilasciato da Crif, Assofin e Prometeia. Nel primo semestre 2007 il credito al consumo ha continuato a evidenziare una dinamica vivace, ma con tassi di crescita che, sia pure espressi ancora in doppia cifra, risultano in graduale rallentamento rispetto a quelli evidenziati nei periodi precedenti: le consistenze (cioè l'ammontare dei crediti ancora in essere) sono giunte a 96,6 miliardi di euro, in aumento del 14,2% rispetto al primo semestre 2006.

Un incremento inferiore rispetto al 2006
Le nuove erogazioni di credito al consumo nei primi sei mesi 2007 si sono attestate a 38,1 miliardi di euro. Il rallentamento della crescita di finanziamenti alle famiglie è un fenomeno che caratterizza non solo la dinamica degli impieghi in Italia, ma è un tratto comune in tutti i Paesi dell'Unione monetaria europea. A giugno 2007 i finanziamenti (con l'espressione si intende il credito al consumo più i mutui) alle famiglie italiane si sono infatti attestati al +9,3% (rispetto al +10,8% di fine 2006), contro un incremento del 7% dell'area comunitaria. Cresciamo quindi più dei nostri partner e ci stiamo avvicinando ai modelli di ricorso al credito degli altri paesi comunitari, anche se permane un elevato gap di incidenza sul prodotto interno lordo rispetto ai principali paesi europei. Anche in rapporto al reddito disponibile, il credito al consumo in Italia (9,3%) risulta ancora su livelli sensibilmente inferiori a quelli di Germania (10,6%), Spagna (14,7%) e Francia (12,5%).

Un trend parzialmente influenzato dalle manovre sui tassi 
Anche le anticipazioni relative al secondo semestre 2007 confermano il proseguimento del trend, nonostante la crisi dei subprime che ha portato a un restringimento del credito e a un innalzamento dei tassi. Il fenomeno però non stupisce, perché le manovre sui tassi hanno effetto immediato sui mutui (che infatti secondo le stime provvisorie avrebbero chiuso il 2007 con un decremento delle erogazioni), ma non sui prestiti finalizzati.

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